Oltre 674.000 euro è la cifra prevista per i primi mesi del 2008 per finanziare 13 progetti per la formazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro (escluso il Circondario Empolese Valdelsa). Da marzo saranno disponibili altri 300mila euro per il finanziamento di altre attività sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Erano 25 i progetti complessivi presentati dalle imprese e dalle Agenzie formative accreditate presso la Regione Toscana in risposta al bando regionale realizzato in base alla legge 236 del 1993.
Quest’anno saranno quindi 2.800 le ore di formazione programmate per i circa 2000 lavoratori e le 149 imprese coinvolte nell’iniziativa, molte delle quali con pochissimi addetti (ovvero quella fascia di imprese con lo scoglio maggiore in materia di formazione e di sicurezza sul lavoro). Sono questi i numeri che si aggiungono alle 10.000 ore di formazione e ai 3000 lavoratori (562 imprese) già coinvolti negli anni 2006 e 2007. I dati sono stati forniti oggi dall’Assessore provinciale alla Formazione, Elisa Simoni, nel corso di un incontro con la stampa indetto per rendere nota la graduatoria del bando che era scaduto nell’ottobre del 2007.
“Come ci dimostrano gli eventi e le notizie di queste ultime settimane, il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro necessita di azioni forti e mirate.
Le parole d’ordine diventano informare e formare” afferma l’assessore alla formazione Elisa Simoni. “Esistono alcune criticità sulle quali è necessario intervenire: nelle azioni di formazione messe in campo mediante la legge 236 del 93, si evince una particolare difficoltà relativamente al target degli immigrati anche per la scarsa conoscenza della lingua e la diversa percezione del rischio. In alcuni progetti sono stati previsti moduli di italiano anche per facilitare la comprensione delle normative sulla sicurezza.
Questa situazione appare particolarmente significativa quando si tratta di lavoratori con livello di istruzione molto basso. Un altro aspetto sul quale intervenire è quello della qualità della progettazione degli interventi da parte delle agenzie formative; in generale si può rilevare che i finanziamenti disponibili per ogni scadenza dei bandi della Legge 236/93 non vengono utilizzati completamente perché i progetti presentati non sono in numero elevato e, soprattutto, sono spesso di modesta o scarsa qualità”.
“Ma la Provincia di Firenze – ha continuato l’assessore Simoni - ha deciso di fare ancora di più: in tutti i bandi della formazione, in particolar modo quelli relativi ad alcuni settori di intervento critici e delicati, come per esempio l’edilizia, una percentuale di ore verrà destinata alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre proseguiremo l’attività di sensibilizzazione e di formazione all’interno delle scuole dando continuità al progetto Scuola Sicura della Prefettura di Firenze, al quale abbiamo già collaborato l’anno scorso. L’obiettivo è quello di creare un approccio culturale che spinga i giovani a ritenere prioritaria la sicurezza a tutto campo, sia nei luoghi di lavoro che tra le mura di casa”. I dati degli ultimi anni in materia di infortuni sul lavoro dicono che in Toscana, dal 2004 al 2007, vi è stato un calo costante dei casi denunciati.
Si è passati da 73.808 infortuni del 2004 ai 69.200 del 2007. Un calo dell’1.92% che si registra peraltro a fronte di un leggero aumento dell’occupazione.
Per quanto riguarda la Provincia di Firenze i dati Inail del 2006 parlano di 2387 infortuni sul lavoro. Per quanto riguarda gli infortuni mortali in provincia di Firenze, nel 2007, sono stati denunciati 5 casi, a fronte dei 59 casi attualmente noti in Toscana e degli 88 che furono denunciati nel 2006 in tutta la Regione.
“Gli infortuni sul lavoro sono una vera piaga, un fenomeno indegno della società civile – ha commentato l’Assessore provinciale al Lavoro, Stefania Saccardi – In questa materia molto è stato fatto tramite i controlli alle imprese che comunque si rivelano obiettivamente difficili per le miriadi di aziende di piccole dimensioni che operano in alcuni settori a rischio come ad esempio quello dell’edilizia.
Quindi si deve insistere soprattutto sulla prevenzione: il che vuol dire informazione e formazione. Basti ricordare lo sforzo che la Provincia fa in materia di formazione con il progetto Trio che permette una formazione a distanza per via telematica. Un sistema molto utilizzato dai lavoratori stranieri per imparare la lingua italiana. In questo caso la capacità di leggere le norme di sicurezza passa anche dall’alfabetizzazione”. La graduatoria approvata (Legge 236/93 art. 9, scadenza ottobre 2007) riguarda interventi pluriaziendali, piani formativi settoriali oppure realizzati all’interno di una sola impresa.
Sono 13 i progetti approvati per un totale di € 674.274,64.
4 progetti prevedono il 100% delle ore di formazione sulla sicurezza, per un totale di 1.311 ore di formazione e 1077 allievi. Le imprese coinvolte sono 78, di cui la maggior parte Piccole o medie imprese e microimprese. Per un progetto, comparto edilizia, il tasso di rischio Inail è superiore a 80, uno dei comparti più rischiosi, per via delle possibili cadute da ponteggi alti.
1 progetto prevede oltre 80% delle ore di formazione sulla sicurezza, su un totale di 840 di ore di formazione e 178 allievi.
Le imprese coinvolte sono 5 Pmi, il tasso di rischio INAIL è superiore a 80.
1 progetto prevede oltre 80% delle ore di formazione sulla sicurezza, su un totale di 572 di ore di formazione e 410 allievi. Le imprese coinvolte sono 2 Pmi e 2 grandi imprese (Gi), il tasso di rischio INAIL è inferiore a 80.
Gli altri progetti prevedono una percentuale di ore di formazione sulla sicurezza tra il 20% e il 67%, per un totale di circa 400 ore. I progetti prevedono la formazione di 370 allievi.
Le imprese coinvolte sono 62 PMI, il tasso di rischio INAIL è inferiore a 80.
Nel suo lavoro costante sulla sicurezza, la Provincia destina voucher alle microimprese, che con maggiore difficoltà riescono a investire sulla formazione.