SCANDICCI– “Se la legge ci obbliga a portare i rifiuti nelle discariche della Toscana, la Regione deve tenere sotto controllo i tributi richiesti dagli Ato di Arezzo e Pisa; questi costi aggiuntivi ricadono in maniera iniqua sui cittadini dei nostri territori”. I Sindaci dei Comuni serviti dall’azienda Safi, ovvero Scandicci, Bagno a Ripoli, San Casciano Val di Pesa, Impruneta, Fiesole, Greve in Chianti e Tavarnelle Val di Pesa segnalano la situazione “di grave difficoltà che si crea in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti urbani”.
I primi cittadini dei sette Comuni concordano con il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini riguardo al piano che prevede un importante incremento della raccolta differenziata e l’utilizzo dei termovalorizzatori per i rifiuti indifferenziati, ma chiedono garanzie per gestire la fase attuale, dove ancora vige un sistema incentrato sulle discariche. “Mentre siamo nella fase di avvio del nostro piano industriale, chiediamo una moratoria dei contributi di disagio ambientale pretesi dagli Ato e dalle Provincie di Pisa e Arezzo, dove si trovano le discariche disponibili per il conferimento, ovvero quelle di Peccioli e Casa Rota.
Serve un atto ufficiale che abbassi questo tipo di costi, in caso contrario chiediamo la libertà di portare i rifiuti in altre Regioni dove il conferimento è più economico, pensiamo ad esempio all’Emilia Romagna”. Per la discarica della provincia di Pisa la tassa nel 2006 era di 7,5 euro a tonnellata, nel 2007 di 10,5, per il 2008 la previsione è di 17 euro/t. Per la discarica di Casa Rota una proposta di accordo tra le Province di Firenze e Arezzo prevede che quest’ultima possa aumentare il tributo da 13 a 20 euro a tonnellata.
“Consideriamo inoltre il costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati al netto dei tributi, per la discarica di Peccioli è di 65 euro a tonnellata, in linea con i costi di gestione, mentre per Casa Rota il costo è di 88 euro a tonnellata, una cifra che consideriamo speculativa”. I sette Sindaci lo scorso mese avevano scritto una lettera al riguardo al Presidente Martini: “Si produce nella nostra Regione una situazione assurdamente bloccata – era scritto - nella quale i territori non dotati di discariche e ancora non dotati di impianti di trattamento dei rifiuti sono obbligati a dover ricorrere a un numero limitato di siti, senza che ci sia, da parte dell’ente territorialmente superiore, nessuna opera di regolarizzazione e omogeneizzazione dei costi”.