documento di Partito Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Democratica, Verdi
Ci sorprende e preoccupa il manifesto di 6 metri per 3 che incontriamo in questi giorni affisso, dalla Provincia di Firenze, sui muri dell’Empolese Valdelsa. Lo slogan è di quelli che toccano i sentimenti più forti: “Termovalorizzatore – meno rifiuti, più energia – dedicato ai nostri figli”, e sullo sfondo l’immagine enorme di quattro paia di piedini che spuntano da un piumone.
Tutti sappiamo che “Termovalorizzatore” è un modo imbarazzato per dire “Inceneritore”, poiché la funzione di questi impianti è la riduzione dei rifiuti in ceneri, tossiche e nocive, che occupano meno volume in discarica rispetto ai rifiuti non trattati, ma che producono comunque emissioni in atmosfera con polveri sottilissime che si diluiscono in vasti territori. Ora è noto che l’Italia e la Toscana arrivano tardi alla scelta di incenerimento: i paesi che l’hanno da tempo adottati, stanno già imboccando altre strade: riduzione dei rifiuti e loro recupero tramite raccolta differenziata di qualità all’80% col porta a porta (contro il nostro 35% di scarsa qualità con i nauseabondi ed ingombranti cassonetti), ed il trattamento a freddo della porzione residua.
A Campi Bisenzio vi è stato un referendum consultivo pro o contro gli inceneritori che Regione e Provincia hanno previsto fuori da quel territorio comunale, ai suoi confini. La schiacciante maggioranza dei cittadini votanti ha detto no, bocciando l’arretrata scelta di incenerimento. La Provincia ha deciso così di spendere altri soldi dei contribuenti con questi manifesti per cercare di convincere tutti di una scelta già vecchia e costosa. Gli inceneritori di nuova generazione grazie a temperature elevatissime disintegrano effettivamente una parte della diossina, il composto che causò la chiusura dell’inceneritore di San Donnino; tuttavia il rischio incidentale di produzione di questo potentissimo veleno permane ed a questo si aggiunge la produzione accertata di polveri sottilissime, composte da leghe metalliche, in grado di penetrare dentro le nostre cellule con effetti cancerogeni imprevedibili.
Si tratta di un rischio ancora poco studiato dalla scienza ufficiale, ma seriamente affrontato con esiti molto preoccupanti da numerosi studi seri ed accreditati. Anche per questo i comuni del Circondario Empolese Valdelsa sono impegnati a sviluppare il sistema di raccolta porta a porta con tariffa premiale, a partire dal Comune di Montespertoli. E’ una scelta già perseguita con successo da numerosi comuni in Italia, una scelta coraggiosa, e difficile; l’acceso dibattito e le proteste, convinte ma minoritarie, in quel comune sono un’occasione straordinaria per parlare del nostro cosiddetto “sviluppo” fondato sullo spreco di materia ed energia, sono necessarie per migliorare ed aiutare a perfezionare il nuovo sistema di raccolta; è stato così ovunque si è sviluppato il porta a porta: proteste, poi confronto e poi dopo due tre anni, soluzioni largamente consensuali; però ci domandiamo, in questo impegno la Provincia di Firenze dov’è? Perché invece di dare ingiustificate rassicurazioni sull’incenerimento, non si impegna nella comunicazione al fianco dei comuni che sviluppano serie politiche di contenimento e riciclaggio dei rifiuti?