Siena, 30 gennaio 2008- All’Accademia Chigiana di Siena arriva il Quartetto Artemis. Venerdì 1 febbraio alle ore 21 a Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89), nell’ambito dell’85esima stagione Micat in Vertice, sarà protagonista uno dei più importanti ensemble cameristici del panorama musicale internazionale, in un programma centrato su due pilastri dell’Ottocento e del Novecento per quanto riguarda la letteratura per quartetto: Beethoven e Šostakovič.
Nel ciclo di tutti i quartetti di Beethoven, dall’op.
18 all’op. 135, abbiamo un’evoluzione che ben si evidenzia in questo concerto, con il Quartetto in re magg. op. 18 n. 3, uno dei primi, e con il Quartetto in mi min. op. 59 n. 2 "Razumowsky" appartenente alla fase centrale, mentre l’ultima fase che va dall’op. 95 “serioso” fino all’op. 135 costituisce una sorta di ponte su quello che poi sarà il pensiero del quartetto del Novecento. E nessuno meglio di Šostakovič recupera l’eredità di Beethoven per trasformare il quartetto in vera e propria perorazione espressiva attraverso una memoria forte di tutta la musica consolidata nel secolo precedente, ma senza mai rinunciare a una forte temperatura emotivo-espressiva tale da renderlo quasi archetipo del Novecento musicale.
Il Quartetto Artemis, di cui fanno parte Natalia Prischepenko e Gregor Sigl ai violini, Friedemann Weigle alla viola ed Eckart Runge al violoncello, è una tra le migliori e più importanti formazioni a livello internazionale. Fondato nel 1989 da quattro studenti della Musikhochschule di Lubecca, il Quartetto Artemis ha studiato con Walter Levin a Lubecca e con il Quartetto Alban Berg a Colonia, perfezionandosi poi con i Quartetti Emerson e Juilliard negli Stati Uniti. Dopo aver vinto nel 1995 il primo premio al Deutsche Musikwettbewerb di Bonn, nella stagione 1996/97 il Quartetto ha ottenuto il primo premio in due importanti concorsi internazionali, ARD di Monaco e Premio Paolo Borciani di Reggio Emilia, dando così il via ad una brillante carriera internazionale.
Oltre al classico repertorio per quartetto d’archi, il Quartetto Artemis frequenta anche la musica contemporanea: nel corso della stagione 2004/05 ha eseguito due prime mondiali di opere commissionate a Mauricio Sotelos e Jörg Widmanns. Si è inoltre imbattuto nel cinema quasi all’inizio della carriera, prima come ospite insieme al Quartetto Alban Berg nel film di Bruno Monsaingeon La Morte e la Fanciulla (EMI, 1996) e successivamente nel film Strings Attached dello stesso regista, incentrato sulla loro interpretazione della Grosse Fuge op.
133 di Beethoven e prodotto dalla WDR nel 2001. L’ Artemis è stato il primo quartetto d’archi nella storia del premio a vincere nel 2001 il Preis für Musik des Verbandes der Deutschen Kritiker. Nel 2003 è diventato membro onorario dell’Associazione della Casa di Beethoven a Bonn grazie alla propria interpretazione di opere beethoveniane e nel giugno 2004 ha ricevuto il 23esimo Premio Internazionale dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena.