Firenze– “Il Carnevale di Paperino è una festa popolare, la più riuscita nella provincia di Prato, e ha contribuito a mantenere una forte coesione sociale in una zona che negli anni Settanta ha visto scomparire la tradizione agricola e ha dovuto affrontare l’ondata di immigrazione che interessò tutta l’area del distretto tessile”. Lo ha detto la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Ambra Giorgi, presentando l’edizione numero 31 del Carnevale di Paperino, frazione alla periferia sud di Prato, che prenderà il via domenica prossima, 27 gennaio.
I corsi, caratterizzati dalla presenza di quattro carri scenografici, 250 maschere, musica e balli in strada, si ripeteranno anche domenica 3 e domenica 10 febbraio. Coriandoli e stelle filanti saranno protagoniste anche martedì 5 febbraio, per un appuntamento dedicato interamente ai bambini.
Giacomo Guasti, Roberta Bardazzi e Virgilio Chiani, tutti membri del consiglio del circolo Arci di Paperino, hanno ricordato che la festa fu ideata e promossa dallo stesso circolo, 31 anni fa, con l’obiettivo di farne un momento aggregante della popolazione.
“L’obiettivo è stato centrato – ha ricordato Guasti, coordinatore del progetto Carnevale -. Ogni anno oltre un centinaio di persone, a puro titolo di volontariato, lavora ad ideare, progettare e realizzare i carri e le maschere. E soprattutto a far sì che il Carnevale non sia solo una sfilata di carri e maschere ma una festa vera e propria”. Un coinvolgimento che ormai comprende anche gli alunni della scuola elementare e persone che arrivano da altri quartieri della città di Prato.
Unico neo, come ha sottolineato Roberta Bardazzi, “è la mancanza di spazi per la costruzione dei carri e per la custodia delle attrezzature”.
Un problema che ogni anno “rischia di mettere in discussione la realizzazione di quello che è uno degli elementi caratterizzanti della festa”.