Di questi tempi è diventato un caso nazionale fare la spesa. Come da tradizione mi sono recata dal mio “beccaio” per acquistare il cappone e i fegatini di pollo, e sulla confezione di quest’ultimi vi erano vita morte e miracoli del povero pollo.
Dopo aver fatto intima conoscenza del volatile, mi sono sentita pronta ad affrontare la preparazione di una delle ricette più note e più cucinate della nostra tradizione.
I crostini fanno parte da sempre del tipico antipasto fiorentino, quindi se ne trovano nei menù di trattorie e di ristoranti.
Ma vi posso assicurare che non ne assaggerete mai due uguali.
Il crostino è una lotta interna tra il cuoco e il suo gusto: quando si mettono a cuocere i fegatini lavati e tagliati grossolanamente nel burro e nella cipolla, si deve sapere già dove si andrà a parare. Infatti si deve creare un impasto morbido, saporito e che non alleghi la bocca.
Comunque, dato per scontato che i nostri crostini siano sulla strada del capolavoro culinario, non si dimentichi di passarli al passatutto, almeno così mi fa fare la mia nonna, e di unire al composto capperi e filetti d’acciuga.
Si sala e si pepa e si allunga con il brodo. Si cuociono ancora un pò e metà dell’opera è compiuta.
L’altra metà invece la rappresenta il pane. Eh già, sempre lui! C’è chi usa il pane casalingo e chi le fruste bianche; poi c’è chi lo frigge o chi lo tosta; c’è chi invece lo bagna con il brodo dopo averlo scaldato in forno; o c’è chi addirittura usa la polenta fritta. Immagino che in molte famiglie fiorentine domani ci saranno vassoi interi di queste prelibatezze e ognuna avrà il sapore della famiglia.
È proprio così: questo è un piatto che fa così parte della tradizione, che ognuno di noi lo contamina con i proprio ricordi e il proprio gusto.
Buon Natale Firenze!
Vanessa Bof