Firenze- Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la norma che prevede l’obbligo del consenso dei genitori per i minori di 14 anni per il piercing all’orecchio. La proposta di legge modifica la precedente normativa in vigore in Toscana: infatti diversamente da quanto avviene per le altre parti del corpo, per le quali è sempre necessario fino ai 18 anni di età, nel caso del piercing all’orecchio il consenso informato dei genitori non era finora previsto, neppure per i minori di 14 anni.
“Si tratta di un provvedimento – ha spiegato il presidente della commissione Attività produttive Vittorio Bugli (Pd) – che vuole tutelare a un tempo gli esercenti che non potevano rifiutare la prestazione e i genitori che a volte scoprivano tutto a cose fatte”. Marcella Amadio (An) ha spiegato che il suo gruppo è favorevole al provvedimento, ma ha chiesto spiegazioni sul perchè “le sanzioni previste si limitino a un’ammenda pecuniaria e non alla sospensione dell’autorizzazione, come inizialmente previsto dalla legge”.
Nicola Danti (Pd), primo firmatario della legge, ha ribadito che con essa si vogliono tutelare sia i negozianti sia i genitori e ha fatto presente che una sanzione pecuniaria è da ritenersi sufficiente visto che il piercing alle orecchie non è un’attività sanitaria nè rischiosa in alcun caso. Infine anche Anna Maria Celesti (Forza Italia) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo.
“Sono molto soddisfatto dell’approvazione in Consiglio della proposta di legge sull’attività di piercing nei confronti dei minori di 14 anni.
Da ora in poi ci vorrà il permesso dei genitori per i minori di 14 anni. L’approvazione all’unanimità rafforza l’importanza del provvedimento”. Così Nicola Danti (Pd), primo firmatario della proposta di legge, commenta l’approvazione all’unanimità del testo, che va a modificare la legge regionale n.28 sull’attività di estetica, tatuaggio e piercing, da parte dell’aula del Consiglio Regionale nella seduta di stamattina. “Nella formulazione precedente della legge regionale – spiega Danti – il testo era molto puntuale per ciò che attiene gli altri tipi di piercing ed i tatuaggi, ma mancava di questa precisazione, che vista l’esperienza maturata negli anni, ha sicuramente un valore.
E’ un passaggio importante perché l’esclusione di questo tipo di piercing dalla legge fino ad oggi in vigore ha creato nel tempo non pochi problemi, soprattutto agli operatori commerciali, frequentemente esposti, da un lato a richieste d’intervento da parte dei ragazzi, dall’altro alle proteste dei genitori contrari a tali iniziative”.