Livorno, dicembre 2007- Circa 200 opere tra dipinti e sculture, ma anche vetri, ceramiche, opere grafiche e fotografie, testimonianza delle tendenze artistiche , del gusto e degli orientamenti del Novecento Italiano tra gli anni Venti e Trenta, saranno oggetto della mostra “Arte a Livorno fra le due guerre: Bottega d’Arte tra tradizione e avanguardie” in programma ai Granai di Villa Mimbelli ( via San Jacopo in Acquaviva) dal 22 dicembre 2007 al 16 marzo 2008.
La mostra presenta uno spaccato del Novecento Italiano e delle sue complesse relazioni attraverso l’attività espositiva e promozionale di una delle più importanti gallerie del panorama artistico del tempo, Bottega d’arte, di Gino Belforte, storica galleria livornese che partecipò in modo incisivo al dibattito di quegli anni, aggregando interessanti figure di artisti e critici, che spesso collaborano alla pubblicazione con interessanti testi critici: da Nomellini a Ojetti, da Chini a Carrà, a Marangoni, a Tinti , da Somaré a Soffici, ecc.
La galleria , fra le prime in Italia, affianca all’attività espositiva una importante funzione di didattica nei confronti del proprio pubblico attraverso il bollettino che, oltre a servire da catalogo, è strumento essenziale di informazione sugli artisti e le tecniche, in un clima di integrazione fra le diverse arti che è particolarmente innovativo in quegli anni.
Per circa un ventennio è luogo privilegiato di un dibattito della cultura italiana capace di affiancare alle grandi personalità della cultura livornese e toscana, movimenti e esperienze emergenti del periodo da Novecento ai Futuristi, dalle esperienze parigine degli artisti toscani, fino ad un’interessante riflessione sulla identità della cultura ebraica, affiancando ad artisti come Ulvi Liegi, Moses Levy, Laura Franco Bedarida, ecc., personalità emergenti internazionali come Abel Pann, Joseph Budko, ecc.
Promossa dal Comune di Livorno e curata dal professor Franco Sborgi, l’esposizione propone opere di maestri futuristi come Pippo Oriani, Tato, Cesare Andreoni, Elia Vottero, Fillia, Peruzzi ecc., divisionisti e simbolisti come Benvenuti e Nomellini (saranno presenti anche opere del figlio Vittorio), scultori come Alimondo Ciampi, Giuseppe Graziosi, Mino Rosso, Valmore Gemignani, Filippo Cifariello, Adolfo Wildt e Cesare Tarrini.
Un particolare aspetto curato dalla mostra sarà quello della grafica d’arte, particolarmente importante in Toscana e a Livorno, unendo significative personalità toscane ad importanti artisti italiani da Raoul Dal Molin Ferenzona, ad Alberto Martini, a Moses Levy, ecc. Nello spirito stesso dell’integrazione delle arti proposto dalla Galleria, saranno presenti opere di arte applicata, dalle ceramiche di Galileo Chini e Giò Ponti, ai ferri battuti di Bellotto, ai vetri di Venini, fino alle preziose edizioni illustrate pubblicate dallo stesso Belforte.