Prato, 29 novembre 2007 - Arte in soccorso dell’arte. Nel nome di Andrea di Giusto e di quella grandiosa stagione artistica che fu il Rinascimento a Prato. Venti opere firmate dai maestri d’arte contemporanea, appartenenti alla collezione di Confartigianato Imprese Prato, da domani (inaugurazione alle ore 16) fino al 7 dicembre saranno in mostra presso le Antiche Stanze Santa Caterina. Sono le opere che l’associazione ha donato alla Fondazione CittàItalia e che, venerdì 7 dicembre (a partire dalle 20.45 sempre nelle antiche Stanze di Santa Caterina) saranno battute all’asta in favore del restauro del Polittico di Andrea di Giusto, tesoro dell’arte pratese del Quattrocento facente parte della collezione del Museo Civico che ha subito uno scrupoloso intervento di recupero della parte lignea, finanziato da Confartigianato Prato.
Si tratta di un’innovativa operazione in chiave di mecenatismo culturale che Confartigianato Imprese Prato ha portato avanti insieme al Comune, raccogliendo l’invito di Fondazione CittàItalia per la salvaguardia dei beni artistici. Il doppio appuntamento, quello dell’inaugurazione della mostra e quello dell’asta dei quadri, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dal presidente di Confartigianato Imprese Prato Stefano Acerbi e dall’assessore alla Cultura del Comune di Prato Andrea Mazzoni: erano presenti anche il segretario di Confartigianato Prato Claudio Caponi, il presidente della Consulta Cultura & Società di Confartigianato Fausto Lombardi e la responsabile Elena Benelli.
Hanno partecipato anche il restauratore Daniele Piacenti, Cristina Gnoni della Soprintendenza, la conservatrice del Museo Civico Maria Pia Mannini e il segretario di Fondazione CittàItalia Ledo Prato. Un’occasione non solo per sensibilizzare l’intera città a contribuire al recupero del gioiello di Andrea di Giusto (le opere che saranno battute all’asta oscilleranno tra un valore di 500 e mille euro, almeno la metà della cifra che avrebbero sul mercato), ma anche per presentare la conclusione del restauro che è stato compiuto da Daniele Piacenti, presidente provinciale della federazione artigianato artistico di Confartigianato.
“Per un imprenditore artigiano – ha spiegato il presidente Stefano Acerbi - valorizzare la sua città significa non prendere in considerazione solamente gli aspetti economici legati al lavoro dell’impresa.
L’interesse della nostra associazione di categoria a esplorare campi nuovi, quale quello dell’arte, sottolinea lo stretto legame che quest’ultimo intreccia con il tessuto economico fatto di piccoli artigiani. Perché la sfera dell’imprenditore non è quella legata solo all’azienda ma passa attraverso una dimensione più individuale legata al proprio tempo e agli interessi verso la cultura del territorio”. E da qusto punto di vista il restauro del Polittico di Andrea di Giusto fa parte di un progetto più ampio, che è il rilancio della collezione del Museo Civico.
Sul quale si è espresso l’assessore alla Cultura del Comune di Prato Andrea Mazzoni: “Mi fa piacere – ha detto - che la presentazione dell’iniziativa che porterà al recupero di questo capolavoro avvenga nel momento in cui sono ripresi i lavori di restauro del Museo Civico della cui collezione l’opera fa parte. L’assessorato è grato a Confartigianato per le opere dei maestri contemporanei generosamente donate a questo fine e mi auguro che ci sia altrettanta generosità da parte dei cittadini al momento in cui sarà battuta l’asta.
Aver deciso di finanziare il restauro di un'opera di così elevato valore artistico e non solo è, per Confartigianato, una scelta simbolica che attesta quanto sia viva nel tessuto imprenditoriale della nostra città la consapevolezza che il successo economico non può prescindere dalla valorizzazione delle radici culturali”. Sull’importanza dell’iniziativa dell’asta si è pronunciato invece Fausto Lombardi, presidente della Consulta Cultura & Società di Confartigianato (la serata del 7 dicembre comincerà alle 19.30 con una conversazione con Edoardo Nesi, mentre l’asta a cura della Fondazione CittàItalia sarà battuta da Carlo Palli): “Vogliamo sensibilizzare sia i nostri soci che l’intera città – ha caldeggiato Lombardi - affinché contribuendo all’intervento del Polittico possano vivere la cultura della città in una giusta dimensione di equilibrio tra spazio e tempi”.
“Confartigianato – ha aggiunto Elena Benelli – ha contribuito così a far rivivere l’eredità che un artista del Quattrocento ci ha lasciato attraverso il restauro curato da un artista-artigiano contemporaneo”.
Per quanto riguarda invece gli aspetti tecnici del restauro (la prima fase dell’intervento ha interessato la struttura lingea dell’opera) è intervenuto Daniele Piacenti (“con l’intervento attuale abbiamo recuperato la dinamicità tra le varie parti del Polittico in modo da garantirne un’ottimale conservazione in presenza di variazioni microclimatiche”), mentre Cristina Gnoni e Maria Pia Mannini si sono soffermate sul valore storico del capolavoro di Andrea di Giusto (“un pezzo unico che si colloca in un periodo particolare el Rinascimento con non pochi richiami alla tradizione masaccesca della prospettiva, per un valore economico stimabile tra i tre e i quattro milioni di euro”).
Tornando alla mostra che s’inaugurerà domani alle Antiche Stanze di Santa Caterina, le venti opere che rimarranno in esposizione fino al 7 dicembre portano la firma di dodici maestri d’eccezione: Paolo Amerini, Tristano Casarotto, Maurilio Colombini, Tamara Donati, Davide Feligioni Pantaleoni, Franco Ferraro, Gino Fuochi, Eugenio Galiano, Giulio Greco, Aldo Lurci, Piero Panza e Paolo Pasotto.
“Il concetto originale – ribadisce Ledo Prato, segretario generale della Fondazione CittàItalia - è quello dell’arte che salva l’arte.
Il fatto che dei maestri d’arte contemporanea donino le loro opere per restaurare un gioiello dell’arte antica deve servire da sprone e da ‘buon esempio’ per i cittadini pratesi che con il proprio contribuito potranno restituire splendore e bellezza a una testimonianza del loro passato”.