Roma, 23 novembre 2007- Il nome più usato in Toscana per i bambini è Lorenzo, seguito da Matteo, Tommaso, Francesco e Andrea. Per le bambine, Giulia è il primo, con Sara, Martina, Alessia e Sofia. È quanto emerge da uno studio del linguista Enzo Caffarelli, pubblicato nello Speciale Toscana di Anci Rivista, bimestrale dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.
Caffarelli, ricercatore di fama internazionale, analizza anche la concentrazione dei cognomi nella regione. Il più frequente è Rossi, seguito da Bianchi, Innocenti, Gori e Ricci.
I primi due risultano essere rispettivamente il primo e il quinto nella classifica italiana. Ecco la classifica nei comuni capoluogo:
Firenze 1. Rossi, 2. Innocenti, 3. Bianchi, 4. Conti, 5. Gori.
Arezzo 1. Rossi, 2. Peruzzi, 3. Severi, 4. Gallorini, 5. Caneschi.
Grosseto 1. Rossi, 2. Giannini, 3. Pellegrini, 4. Corridori, 5. Moretti.
Livorno 1. Rossi, 2. Morelli, 3. Filippi, 4. Lenzi, 5. Giusti
Lucca 1. Lucchesi, 2. Bianchi, 3. Martinelli, 4. Giusti, 5. Ricci
Massa 1.
Ricci, 2. Mosti, 3. Manfredi, 4. Pucci, 5. Fruzzetti
Pisa 1. Rossi, 2. Sbrana, 3. Cini, 4. Bertini, 5. Paolicchi
Pistoia 1. Capecchi, 2. Innocenti, 3. Gori, 4. Tesi, 5. Niccolai
Prato 1. Gori, 2. Innocenti, 3. Rossi, 4. Melani, 5. Guarducci
Siena 1. Rossi, 2. Brogi, 3. Neri, 4. Guerrini, 5. Pianigiani
Per quanto riguarda i nomi di battesimo, ne esistono alcuni che sono tipici ed esclusivi della Toscana. Tra questi, Adamasco, Brunellesco, Dantesca, Fernello, Giolista, Isoliero, Lirica, Marat, Minolfa, Navarra, Osasco, Paradisa, Rigoletta, Socialina, Teleno, Umiltà e Valosca.
Nella provincia di Firenze spiccano Alimo, Alpo, Fibreno, Folema, Furno, Lidora e Tuela; ad Arezzo, Conforta, Errita, Porilio, Vadera e Vertighe. A Grosseto si incontrano Brasildo, Feris, Finaldo, Gemisto, Riredo e Svio. Alvonio, Amica, Elbano, Esile, Elisio, Osvego e Sorrida per Livorno. Nel lucchese si trovano Elidano, Granuccia e Mandolina, mentre a Pistoia Forleo e Siniva. A Pisa è possibile imbattersi in Aeratica, Arsace, Cremo, Flario, Galiberto, Gico, Gradulfo, Imos, Kinzica, Marrico, Targo e Voltolino.
Infine nel capoluogo di Massa Carrara i particolari Aldovello, Fiorisella, Marosa, Sulma, Vidulia, Diretta e Zilma. Esiste anche una peculiarità di nomi tipici per capoluogo. Per Siena c’è Duccio, A Firenzo Lapo, mentre Bernardo e Niccolò sono tipici della Toscana. Cosimo divide il primato con la Puglia. Per le donne, si dà preferenza a nomi che indicano la trasparenza, colori, ma anche pietre preziose e qualità, oltre che descrittivi. La concentrazione dei cognomi toscani è condivisa principalmente con l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Sono quindi pochi i cognomi esclusivamente regionali, come Lucchesi, Manetti, Pratesi, Bindi, Melani, Niccolai, Brogi, Pardini e Nocentini. A differenza però delle altre regioni, in Toscana il cognome ha la stessa abitudine di nominazione del XII e XIII secolo, ovvero l’identificazione della persona con il nome seguito dal nome paterno. Per cui solo qui si trovano nomi di famiglia che corrispondono a nomi di battesimo: da Giovanni Giannini, Vanni, Vannini, Vannucci, Nannini, Giannotti. Dalle radici Bart- e Bert-, Bartolini, Bertini, Bartolozzi; da Domenico, Meco, Mecacci, Mecatti, Meconcelli, Becagli, Becattelli e Becheroni.
Esistono poi cognomi brevi, che derivano da ipocorismi, ovvero una forma alterata di nome e diminutivo: Gori, Baldi, Landi, Nèri e Bini. Altra particolarità tipicamente toscana è il fenomeno della sincope, con il mantenimento della consonante iniziale di un nome con le sillabe terminali. Da Madonna a Monna, da Durante a Dante, Bencivenni diventa Benni, Benedetto Betto, Bonaccorso Borso. Molto rari i cognomi che derivano da luoghi, da mestieri, e soprannomi, se si escludono Conti, Fabbri, Ferrari, Baroni, Mancini, Martelli e Ciampi.
Diffusi invece i cognomi che si assegnavano ai trovatelli, Innocenti, dallo Spedale degli Innocenti di Firenze, e Lucchesi, per gli orfani della provincia di Lucca.