Cantastorie e dintorni a Castelfiorentino dal 24 al 27 maggio 2007

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2007 14:19
Cantastorie e dintorni a Castelfiorentino dal 24 al 27 maggio 2007

Il viaggio intorno ai ‘modi di raccontare’ che In/canti & Banchi” si è proposto di percorrere, trova quest’anno due punti opposti e ‘limite’. Da un lato lo spettacolo di apertura, di giovedì 24 maggio, uno spettacolo senza parole, dove la comunicazione non verbale avviene attraverso l’illusionismo e le abilità tecniche, qualità che certo non mancano a Tino Fimiani (scoperto dal grande pubblico a Zelig Cirkus del 2004, quest’anno presente in TV a “Danger” su Italia 1, ma conosciuto dagli affezionati del teatro di strada fin dagli anni novanta).

Dall’altro lato “L’oriente bar”, uno spettacolo avvolto di fumo e malinconia, dove Pietro Corbari e Licia Castellari, propongono un omaggio a Carlo Teloni, un cantastorie emigrato in Argentina che nel suo bar e nel suo juke box raccolse le prime incisioni al vinile dei cantastorie italiani. Nel ‘bar’ ci sarà proprio ‘quel’ juke box, quello originale.
In mezzo a tutto questo ci sarà il venerdì, interamente dedicato ai cantastorie. Ci saranno artisti come Claudio e Consuelo, Felice Pantone, Chiara Bonfanti, affabulatori come Alessandro Gigli e Jorg Fischer.

Ci racconteranno storie, è il loro mestiere. Qualcuno le canterà, qualcuno semplicemente le evocherà con la voce, qualcun altro sarà aiutato dai cartelloni illustrati. Il sabato sera è grande festa è Città Amorosa, e quest’anno il festival torna ad invadere l’intera città, dal centro commerciale naturale in basso, fino alla Pieve, lassù in alto, dove attraverso un delicato passaggio tra le danze aeree di Loretta Morrone e il teatro verticale di Mattatoio 1, e le presenze di fuoco della compagnia del Drago Nero, incontreremo un “Sweich innamorato”, dove il personaggio di Hasek, amato da Brecht, sarà ricostruito da Andrea Kaemmerle con l’aiuto di una strabordante orchestrina balcanica.
In/canti & Banchi è un grande Teatro della Città, un teatro che si piega alla città adattandosi ai suoi spazi che reinventando sè stesso aiuta a vedere uno spazio in maniera nuova.

E’ un grande Teatro della Città perché capace di giocare ogni volta una partita diversa: una sfilata storica, i canti i conti e i cunti, e gli spettacoli sull’amore, amore instabile quest’anno e quindi in cerca di equilibrio (sotto titolo senz’altro ispirato ai ben quattro spettacoli aerei legati ad un filo che vengono proposti). La domenica come ormai è tradizione per l‘intera giornata, lo spazio è ai “banchi”. I banchi di un mercato gigantesco, nella parte alta della città dedicato all’antiquariato, al modernariato al collezionismo, e nella parte bassa dedicato all’artigianato.

Per chi ama i piatti della tradizione, non c’è che da sbizzarrirsi ogni sera e fino a domenica con piatti a base di trippa cucinata a rigore secondo le ricette tradizionali della cucina toscana.
Il gran finale quest’anno sarà alle ore 21,45 di Domenica 27 Maggio, con uno spettacolo originale, in prima assoluta, che Marco Marchi ha scritto appositamente per il festival, un spettacolo omaggio al poeta Palazzeschi interpretato da David Riondino.

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