«Liquidare o dismettere le partecipazioni che attualmente ATAF detiene, a cominciare da quelle meno strategiche i cui servizi possono tornare in seno all'azienda madre come per Opitec, oppure essere facilmente reperiti sul mercato, come ad esempio Taas, Siger, Imago». La richiesta è contenuta in una mozione presentata dai consiglieri di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e Jacopo Cellai. I due esponenti del centrodestra invitano anche l'amministrazione a «prevedere che i componenti del consiglio di amministrazione di Ataf che siedono contestualmente anche in altri cda delle aziende da essa partecipate non percepiscano alcun compenso». «In questi giorni ci sono state le valutazioni del sindaco sui costi della politica e del cosiddetto "sottogoverno" - hanno commentato Checcucci e Cellai - rappresentato da società ed enti partecipati dalle amministrazioni, nonché, per estensione, dalle partecipate di queste stesse società.
Ataf possiede attualmente 14 partecipate e nella delibera sugli indirizzi che la riguardava insieme ad altre, del 25 luglio 2005, si affermava, fra l'altro, come indirizzo strategico "rivedere e riesaminare il ruolo della società nei confronti delle proprie partecipazioni in altre aziende tenendo conto della propria missione aziendale". Delle 14 partecipate di ATAF spa fra le quali Siger totalmente controllata al 100% che si occupa di "consulenza nella gestione sinistri; Firenze City Sightseeing S.r.l.
con il 60% che si occupa di gestire dei bus a due piani rossi che portano in giro turisti; I-Mago S.p.A. con il 58% che si occupa di gestione impianti e spazi pubblicitari; Opi-Tec S.p.A. con il 35% che si occupa di manutenzioni e riparazione degli autoveicoli; Taas Società consortile con il 23% che si occupa di promozione di attività imprenditoriali nel campo del tpl e della mobilità; Thecla S.r.l.con il 22.73% che si occupa di fornitura di metano e gestione del deposito e di offerta di servizi di ingegneria; Tram spa e GEST spa, società di progetto per la realizzazione, progettazione e gestione della tranvia; Car Sharing srl con il 10%; Consorzio Rasena di cui ATAF detiene il 25% che si occupa della partecipazione a gare di per l'affidamento di servizi di tlp.
Gli ultimi bilanci della maggior parte di esse sono risultati in passivo, come ad esempio, quello di Siger, Opitec, Tass, Consorzio Rasena». «Ci chiediamo se tutte queste partecipazioni sono veramente utili - hanno proseguito - ci chiediamo se la manutenzione dei veicoli, che viene effettuata da Opitec, non possa essere interna all'azienda, oppure laddove si dimostri antieconomico esternalizzata nel senso di affidata a seguito di regolare appalto di servizio. I servizi di ingegneria potrebbero non passare per forza attraverso una società partecipata al 22,7% ma, bensì, essere acquisiti sul libero mercato visto che di società di ingegneria ve ne sono molte, cos' come non si comprende il motivo di mantenere in piedi una società come Tass che si occupa di promozione nel campo delle Tpl.
Senza dimenticare - hanno aggiunto i due consiglieri - il costo di queste partecipazioni e il fatto che i bilanci delle stesse segnano un dato negativo, ovvero si tratta di società che nonostante ricevano in affidamento diretto servizi che altri soggetti privati devono conquistarsi a seguito di una gara, non sono in grado di portare neanche risultati soddisfacenti a fine anno. Quale politica di risparmio è alla base di queste strategie di pseudo esternalizzazioni che si concretizzano in partecipazioni anche minoritarie da parte di Ataf e che, tuttavia, garantiscono a queste società affidamenti diretti senza alcun confronto competitivo per attività assai redditizie? C'è poi da aggiungere i costi diretti degli amministratori che in qualità di presidente, vicepresidente o semplice consigliere nel cda della partecipata percepiscono compensi che si sommano a quelli della loro indennità, più eventuali deleghe, derivanti dall'essere componenti del cda di ATAF stesso.
E' il caso di Siger dove Maurizio Morandini, presidente, ha un compenso di 16.000 euro annui e Leandro Chiarelli, consigliere, un compenso di 6.500 euro annui; di Firenze City Sightseeing srl dove Valerio Vannetti, come consigliere, ha un compenso di 4.000 euro annui; di I-Mago spa dove Maurizio Morandini, quale vicepresidente, ha un compenso di 10.000 annui; di Opitec spa dove Leandro Chiarelli, che ne è presidente ha un compenso di 12.500 euro annui; di Linea spa dove Maria Grazia Martignoni, presidente, ha un compenso annuo di 26.350 euro; di Taas dove Valerio Vannetti, che è consigliere, ha un compenso annuo di 7.000 euro.
Non ci dovrebbe essere bisogno di richiamarsi ad un regolamento specifico, dovrebbe trattarsi di questione di etica comportamentale e di opportunità politica considerata la nomina pubblica. Questa politica di esternalizzazione o attraverso società o ricordiamolo attraverso consulenze che sono costate nel 2005 1.567.000,00 Euro è stata ed è tutt'ora inadeguata soprattutto se si considera che Ataf con l'ultimo bilancio perde oltre 6 milioni di euro. A Firenze - sottolineano i due consiglieri - il costo del biglietto è di 1,20 Euro valido per 70 minuti mentre in città come Roma e Milano costa 1 Euro e ha la durata di 75 minuti.
Questo dimostra che è inutile la giustificazione dell'aumento della tariffa con l'aumento della validità temporale". "Consideriamo - proseguono Checcucci e Cellai - la lotta all'evasione del tutto insufficiente e siamo curiosi di sapere se la situazione è migliorata dopo l'accordo tra il Comune , Ataf e sindacati con il quale gli autisti possono volontariamente fare i controllori, fra l'altro invece del mediatore culturale poteva essere reinserito il vecchio bigliettaio. Si chiede semplicemente perché non si riesce, almeno nei punti di maggior affluenza ad avere controllori all'ingresso dei bus utilizzando una sola entrata".
"Manca tutt'oggi - sottolineano ancora Checcucci e Cellai - una tariffa chilometrica a zone. Si pretende di far pagare all'utente lo stesso importo per chi va dalla stazione di Santa Maria Novella allo stadio rispetto a chi va dalla stazione a Sesto Fiorentino". Tutta la politica tariffaria è stata fatta sul reddito eludendo l'età dell'utenza: è giusto tutelare invece gli anziani anche perché la fascia di reddito a 9.500,00 Euro sicuramente ne comprende una quota parziale". C'è infine - conclude il consigliere di Alleanza Nazionale - una mozione approvata sull'utilizzo gratuito dei bussini per gli over 65 e i portatori di handicap mai attuata con la giustificazione delle scarse risorse finanziarie a disposizione".(mr)