Firenze, 12 febbraio- “L'energia non è più un prerequisito allo sviluppo, ma essa stessa fattore di sviluppo e di crescita complessiva. E proprio per il suo valore strategico, va governata senza che ognuno vada per la propria strada. Regioni e governo assieme. Le Regioni con il governo e l'Europa”. Così il presidente della Regione Claudio Martini ha aperto il suo intervento al convegno su “Energia in Toscana” al Palacongressi di Firenze. “L'incontro di oggi - spiega Martini - serve proprio per avviare questa riflessione non autoreferenziale.
La prossima tappa sarà un confronto con la Commissione europea". E così al presidente che fissa gli obiettivi per i prossimi anni e parla di sviluppo di energie ambientalmente sostenibili, di spazio per le rinnovabili, di energia meno cara per le famiglie, l'economia e le istituzioni, ma anche di un mercato più concorrenziale, il ministro allo sviluppo economico Pierluigi Bersani risponde mettendo in fila le necessità dell'Italia e del sistema paese per i prossimi anni: più tubi e più rigassificatori per il gas anzitutto, "perché noi siamo e continueremo ad essere quelli del gas per diversi anni", ma anche investimenti sull'eneria da fonti rinnovabili che oltre ad essere incentivata va anche prodotta, "perché se l'offerta supera la domanda come nel 2005 ed obblighiamo le aziende all'acquisto otteniamo come unico risultato l'aumento dei prezzi, rischiando di creare una micidiale distorsione del mercato".
Sull'energia i problemi sono evidenti. Chiari gli scenari mondiali: con una preminenza, per ancora venti anni, delle fonti fossili ed un ritorno del carbone. Meno chiare, ammette il ministro, sono le soluzioni. E proprio per questo il ministro invita ad una maggiore concretezza e ad un migliore gioco di squadra, mettendo a fattor comune ad esempio le la forza di un mercato europeo che conta 480 milioni di consumatori
Sul grande schermo dietro al palco della sala verde del Palacongressi scorrono intanto le immagini dei soffioni di Larderello, del distributore ad idrogeno di Collesalvetti (lungo la Fi.Pi.Li), di edifici con pannelli solari e di camini di casa dove brucia cippato.
"L'Italia, che dipende per il 90 per cento dal gas contro il 40% dell'Europa - ripete Bersani - ha bisogno entro il 2012 di almeno 3-4 rigassificatori.
L'impianto che sarà costruito tra Livorno e Pisa è un contributo importante della Toscana alla sicurezza energetica nazionale. E sarà un impianto sicuro: al riguardo sono state dette cose che non stanno né in cielo né in terra". Sul Galsi invece aggiunge: "Il metanodotto che porterà gas dall'Algeria passando per la Sardegna è un altro tassello importante. A quel tavolo deve esserci anche la Toscana". Come importante, conclude il ministro, sarà il contributo della Toscana al tavolo Stato-Regioni sull'efficienza energetica che, annuncia, dovrà essere a breve costituito.
«Dobbiamo intervenire in maniera concreta sullo sviluppo delle agri – energie nel nostro Paese perché solo grazie a interventi mirati potremo garantire un risparmio e un’ottimizzazione delle risorse energetiche e quindi un miglioramento della qualità ambientale oltre che la creazione di nuove opportunità per la nostra agricoltura». E’ questo in sintesi il pensiero dell’Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) espresso questo pomeriggio dal Vicepresidente Marco Failoni in occasione del suo intervento a Firenze, durante un convegno sull’energia, che ha visto la presenza anche del Ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani.
«Dopo anni di forti ritardi da parte del nostro Paese – ha commentato Failoni – nel nostro Paese cominciamo ad avere una nuova consapevolezza sul risparmio energetico, sulla diversificazione delle fonti energetiche e su una produzione distribuita. Ecco che si comincia seriamente a pensare a come diversificare sul fronte della produzione dell’energia elettrica, termica e per trazione»
Secondo l’Aiel occorre entrare nell’ottica dell’ottimizzazione della risorsa energia. Da questo punto di vista l’attività agro-forestale è di per sé un’attività che, attraverso i processi di fotosintesi, cattura ed immagazzina energia.
Si tratta solo di convogliare ed utilizzare questo enorme giacimento naturale di energia.
«Esprimiamo un giudizio positivo sulle iniziative intraprese e in atto da parte del Governo – ha sottolineato Marco Failoni - per favorire lo sviluppo delle agri-energie e la promozione dell’impresa agri-energetica. Giudizio positivo anche sull’azione della Regione Toscana con le iniziative realizzate, come le centrali di teleriscaldamento a cippato, gli indirizzi legislativi e di programmazione assunti, gli investimenti programmati in questo settore ».
Nell’occasione l’Aiel ha rimarcato tuttavia anche una serie di problematiche legate allo sviluppo delle agri – energie.
«Oggi la produzione di energia da fonti agro-forestali – ha specificato Failoni – utilizza soprattutto materia prima di importazione. Occorre promuovere politiche che favoriscano le risorse del territorio, dimensionando gli impianti in relazione alle esigenze di sviluppo locale ed alla disponibilità di fonti energetiche del territorio, stimolando la nascita di progetti di filiera che guardino alle ricadute economiche complessive sul territorio, coinvolgendo maggiormente gli enti locali e le aziende municipalizzate».
“L’ennesimo convegno che i rappresentanti del centrosinistra nelle Istituzioni di Governo della Regione organizzano per declamare una serie scontata di buoni propositi, si conclude con un nulla di fatto e appare del tutto autoreferenziale.
La tecnologia è pronta già da qualche lustro, ma ogni anno sembra che in Toscana si scoprano per la prima volta i benefici che un Piano Energetico serio ed efficace potrebbe portare all’economia regionale”. Maurizio Dinelli – Presidente del Gruppo Regionale di Forza Italia – e Paolo Marcheschi – consigliere regionale e membro della Commissione Territorio e Ambiente – commentano così le iniziative emerse dal convegno sul risparmio energetico in Toscana.
“L’iniziativa delle 200 lampadine ad alta efficienza energetica – afferma Dinelli –consegnate ai consiglieri regionali e ai Comuni toscani resta un gesto simbolico.
La Regione può fare molto in campo energetico, ma deve affrontare sistematicamente tale emergenza con un Piano Energetico esteso e puntuale diversificando le fonti di approvvigionamento. Ad oggi La Giunta Regionale non ha ancora presentato il Piano già scaduto da ben 3 anni né ha messo in atto quelle politiche fondamentali di “sburocratizzazione” dell’intero comparto dell’energia”.
“Visto che ormai da più parti c’è stata finalmente una presa d’atto collettiva – prosegue Marcheschi – che il problema delle risorse energetiche non è più rinviabile, invito la Giunta Regionale della Toscana a compiere un atto concreto: la riconversione energetica di tutti gli edifici pubblichi.
Riconversione da mette in atto in tempi brevi come segnale forte ed incisivo da parte della Regione, visto che si sono persi già troppi anni provocando uno sperpero inutile di denaro pubblico, circa 360 mila euro l’anno buttati al vento”.