Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, con il voto contrario del centro-destra, il Piano dei servizi di sviluppo agricolo e rurale 2007 – 2010, che prevede stanziamenti annuali per circa quattro milioni di euro. I fondi verranno utilizzati in progetti di consulenza e di assistenza agli imprenditori agricoli della Toscana, nei più svariati settori: applicazione della nuova Politica agricola comunitaria (Pac), Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007 – 2013, sviluppo della multifunzionalità nelle aziende agricole, risparmio energetico e sviluppo di fonti di energia rinnovabili, qualificazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti, Organismi geneticamente modificati (Ogm) e coesistenza.
Il provvedimento punta così a “rafforzare l’economia agricolo-rurale, mediante l’incremento dell’efficienza delle aziende,a tutelare la salute degli operatori agricoli, delle popolazioni rurali e dei consumatori,a garantire pari opportunità e l’accesso dei giovani, salvaguardare territorio e ambiente rurale”. I progetti saranno gestiti dalle Province, che li realizzeranno in collaborazione con i prestatori di servizio, che verranno selezionati mediante bando. “La commissione ha provveduto a integrare la delibera con una clausola valutativa, che permetterà di conoscere annualmente il lavoro svolto”, ha detto Marco Remaschi, presidente della commissione Agricoltura, illustrando il provvedimento.
“E’ stata aggiunta una ulteriore priorità per gli imprenditori che impiegano manodopera familiare o dipendente regolarmente iscritta all’Inps, inoltre il piano è stato emendato inserendo sia nelle priorità che nei criteri di selezione delle domande la sicurezza sul posto di lavoro”. Il presidente ha concluso il suo intervento sottolineando che “la Giunta è stata invitata a valutare la possibilità di integrare in corso dell’esercizio finanziario le risorse disponibili per l’attuazione del piano”.
Roberto Benedetti (An) ha invece spiegato che il piano “si caratterizza sì per una serie di intenti condivisibili, ma che andando ad approfondire si evidenziano numerosi motivi che ci fanno esprimere disaccordo: i tempi di attuazione del piano, per cui l’atto non andrà a regime prima della metà dell’anno; la riduzione degli stanziamenti del 20 per cento rispetto al 2006; il fatto che non si è tenuto conto delle priorità legate al ciclo produttivo vero e proprio”. Inoltre, ha concluso Benedetti annunciando il voto contrario del suo gruppo, la filiera della distribuzione dei contributi pone numerosi dubbi.
Voto contrario a nome del suo gruppo è stato preannunciato anche da Piero Pizzi (Forza Italia) il quale ha voluto sottolineare i minori contributi disponibili. “La riduzione delle risorse disponibili per gli addetti ai lavori – ha detto – è una costante nell’agricoltura toscana; ciò è dovuto a una scelta politica che io contesto”. Un piano positivo e ben articolato: questo il giudizio dato da Fabio Roggiolani dei Verdi, che ha apprezzato particolarmente l’introduzione della riscossione diretta da parte degli agricoltori: sistema che mette in contatto diretto gli operatori con i servizi e permette loro di usufruirne.
Resta però secondo Roggiolani un nodo da sciogliere: quello “del monopolio dell’informazione nel settore di agricoltura da parte delle tre organizzazioni degli agricoltori”. Esiste un “vulnus”, ha proseguito il consigliere: “Siamo di fronte a un sistema bloccato, che danneggia anche le organizzazioni agricole stesse. C’è bisogno di una riforma urgente per superare la situazione attuale”. Voto favorevole da parte dei Ds perché, come ha spiegato il consigliere Alfonso Lippi (Ds), “provvedimenti come questi servono per dare maggiori strumenti agli operatori”.
Lippi ha sottolineato il lavoro svolto dalla Commissiona agricoltura, che ha permesso di recuperare i minori stanziamenti previsti attraverso il piano di sviluppo rurale, e il fatto che per la sicurezza in agricoltura si diano, con quest’atto, elementi di conoscenza e informazione utilissimi. Anche Giancarlo Tei (Sdi) ha espresso giudizio positivo sul provvedimento, avvertendo che “dobbiamo abituarci a fare i conti con la necessità di ridurre le risorse”. “Questo non significa – ha detto ancora il consigliere – che il nostro lavoro sia meno efficace, ma che bisogna selezionare meglio e predisporre strumenti adeguati”.
Tei ha anche ricordato che nell’anno passato sono stati ben 8.306 i servizi forniti agli agricoltori toscani. A nome della Giunta regionale il vicepresidente Federico Gelli ha spiegato che il tema delle risorse finanziarie è sì spinoso, ma deve essere visto pensando alle capacità di integrazione che il piano avrà in futuro. Ancora, ha detto Gelli, “il provvedimento prevede una semplificazione delle procedure di erogazione, con la riduzione del numero dei bandi, con la tracciabilità bancaria dei pagamenti e con il pagamento diretto agli agricoltori”, così come sarà possibile un monitoraggio e una valutazione attenta degli interventi fatti.
Infine Giuseppe Del Carlo (Udc) ha annunciato il voto negativo del suo gruppo a causa della diminuzione delle risorse previste e del ritardo nell’approvazione dell’atto.