(Firenze,7 febbraio) Spesso il titolo italiano di un film non è così preciso come l’originale . E’ il caso dell’ultimo film di Anthony Minghella “ Complicità e sospetti” che nell’originale Breakering and Entering suggerisce l’idea dell’effrazione , intesa non soltanto come rottura di finestre o lucernari per penetrare all’interno di un luogo ma anche come irruzione improvvisa di sentimenti che possono mettere in crisi e in discussione il nostro equilibrio psicologico.
Il protagonista del film è Will, un architetto che lavora a Londra al progetto ambizioso di rimodernare il quartiere di Kings Road. L'uomo ha problemi di comunicazione con la compagna, e pur dimostrando affetto rimane in qualche modo escluso dal rapporto tra la donna e la figlia autistica, nata da una precedente relazione. Nel pieno di una crisi che è professionale e d'identità l’architetto mette in discussione tutta la sua vita dopo l'incontro con un giovane musulmano che entra nel suo ufficio con l'intenzione di rapinarlo...
Uno degli aspetti che il regista ama di Londra è la multietnicità, risultato di drammatiche migrazioni, portatrice di una classe invisibile,che avrebbe difficoltà a manifestarsi a un tipico architetto inglese se non avvenisse il furto allo studio. Questo evento induce il protagonista ad uscire dal suo mondo conchiuso e a proiettarsi in una realtà nuova. Wil riesce ,infatti, a superare l’ambivalente approccio inglese verso gli immigrati. Comincia a frequentare la madre del ladruncolo e questa, una volta scoperta la verità, si dimostra disposta a tutto per proteggere il figlio.
Anthony Minghella, esprime in questo film un deciso cambio di marcia. Dopo l’oscar per il”Paziente inglese” il buon successo di “Il talento di Mr Ripley “ e di “Ritorno a Cold Mountain”, si dimostra straordinario e misurato narratore di sentimenti di persone e di luoghi senza quella vocazione allo spettacolare che dava un tono un po’ eccessivo alle sue opere precedenti. Ben girato “Complicità e sospetti” si impone per la qualità degli interpreti ( su tutti Jude Law e una straordinaria Juliette Binoche ) e per una visione di Londra inconsueta e reale.
Alessandro Lazzeri