Un patto contro l'uso di sostanze dopanti nell'attività sportiva e a favore del valore educativo dello sport è stato sottoscritto questo pomeriggio nella Sala dei quadri del palazzo Comunale di Empoli. Alla firma, con il sindaco Luciana Cappelli, erano presenti la Regione Toscana, il Coni, il Circondario Empolese Valdelsa, l'Asl 11 di Empoli. Con questo patto, i firmatari, rivolto principalmente a tutte le società sportive del territorio, si impegnano "a non promuovere e a non consentire in alcun caso l'uso di sostanze dopanti da parte di atleti o di sportivi loro tesserati (...).
a partecipare e far partecipare i loro soci o tesserati a campagne di
controllo disposte dalla Regione Toscana, dall'Azienda Usl 11, o da altri
enti pubblici che abbiano ricevuto il sostegno dei Comuni del Circondario
Empolese Valdelsa".
Nell'accordo, si parla anche dell'uso di integratori: "deve essere limitato
alle effettive necessità e deve esserne scoraggiato ogni abuso al di fuori
di una corretta informazione alimentare e delle indicazioni della medicina
sportiva". Sono previste precise misure in caso di mancato rispetto delle
regole fissate nel patto, la cui sottoscrizione "è condizione necessaria per
richiedere e ottenere benefici pubblici erogati dai Comuni del Circondario
Empolese Valdelsa", dai contributi, all'utilizzazione degli impianti
comunali; di fronte al verificarsi di un caso di positività ai controlli
antidoping, "il rapporto fra l'Amministrazione Comunale e la società potrà
cessare, per un periodo da uno a tre anni", ma la sanzione potrà essere
doppia, nel caso in cui l'episodio di positività sia a danno di un minore.
Non solo prevenzione e repressione verso pratiche illecite e dannose per la
salute, ma anche educazione nell'accordo sottoscritto, dove si parla di
consenso informato all'assunzione di farmaci e di informazione alimentare e
sportiva, fino al contrasto del comportamento antisportivo ("i firmatari si
impegnano a emarginare, non incoraggiare o consentire da parte dei loro
tesserati, soci, atleti, dirigenti e operatori a qualsiasi titolo, compresi
gli spettatori e/o le famiglie degli sportivi, forme di comportamento lesive
delle regole del fair play sportivo, del rispetto dell'avversario e
dell'arbitro, di incoraggiamento alla violenza o al razzismo"), con
l'impegno ad elaborare un codice di comportamento.
Il patto è aperto a nuove adesioni, sia da parte delle società sportive
presenti e operanti nel territorio del Circondario Empolese Valdelsa, che da
parte di altri enti e aziende pubbliche e di altri soggetti interessati.
Per
la Regione Toscana era presente il responsabile della Direzione generale per
il Diritto alla salute, Piergiuseppe Calà, a nome dell'assessore Enrico
Rossi; per il Coni, il presidente provinciale, Paolo Ignesti. Per l'Asl, il
dirigente Giuseppe Mazzoni; presidenti di associazioni sportive.
"Si tratta di una scommessa nuova - ha dichiarato il sindaco di Empoli,
Luciana Cappelli al momento della firma -, aggiuntiva rispetto alle
potenzialità dello sport, che nella nostra area esprime tante realtà di
eccellenza.
Questo patto significa puntare sulla qualità dello sport, rafforzare il valore positivo della pratica sportiva, scommettendo sui tanti che perseguono il miglioramento delle proprie capacità personali e rifuggono le pratiche che, al contrario, peggiorano la qualità della vita e danneggiano la salute". Si tratta di un impegno, ha aggiunto il presidente del Coni provinciale, Paolo Ignesti, "per aiutare a non cadere nelle trappole e a combattere fenomeni di ignoranza. Il doping nega i principi e i valori ideale che attraverso lo sport vogliamo mettere in pratica.
Sarà importante anche un lavoro con le scuole".