Il documento presentato dalla Commissione individua come obiettivo valido per l’Unione Europea la riduzione di gas serra del 20% entro il 2020. Ma con questa decisione unilaterale l’Ue spinge per una riduzione, entro la stessa data del 30 per cento per i paesi industrializzati. Il WWF appoggia questo rilancio, perchè si raggiunga l’obiettivo unilaterale del 30% e contestualmente si adottino misure di sostegno per i paesi in via di sviluppo. Questa è l’unica speranza che abbiamo per rimanere sotto i 2 gradi di incremento della temperatura media del pianeta rispetto ai livelli preindustriali.
Per il WWF Italia il documento della Commissione Europea è inequivocabile su un punto ancora ignorato nel nostro Paese: i problemi energetici e i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati, sono due facce dello stesso problema.
La politica energetica oggi deve garantire due aspetti la sicurezza degli approvvigionamenti e la sicurezza di vivere in un pianeta a riparo dai cambiamenti climatici indotti da noi stessi. E’una riflessione da tenere sempre presente nella progettazione delle infrastrutture energetiche del nostro paese. Investire oggi nel carbone senza far tornare il conto delle responsabilità dell’Italia nei cambiamenti climatici globali pone il nostro paese in contraddizione con le linee politiche dettate oggi a Bruxelles.
Il WWF Italia sottolinea che dall’Europa non viene un incoraggiamento all’uso del nucleare. Il nucleare non rappresenta la soluzione ai cambiamenti climatici piuttosto sarà importante sostituire con fonti rinnovabili le quote di generazione di energia nucleare delle centrali smantellate nei prossimi anni in Ue.
“La Commissione Europea ha bocciato la politica italiana sull'energia. Siamo il fanalino di coda europeo in materia di rinnovabili e di politiche per il risparmio energetico e dovremo raggiungere il 25% di elettricità prodotta dalle rinnovabili entro il 2010.
La sfida che attende l’Italia è molto ambiziosa e la Toscana può essere la Regione capofila dell’energia pulita. Il nostro obiettivo, previsto dal nuovo piano energetico, sarà importante e ambizioso: raggiungere il 50 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili. Diversi fattori contribuiscono positivamente alla nostra sfida, in primo luogo la risorsa geotermica di cui siamo monopolisti in Europa, che garantisce oggi circa il 24 per cento del fabbisogno regionale. Insomma, come abbiamo spiegato nei recenti Stati generali dell’Energia, possiamo e dobbiamo cambiare passo e invertire la tendenza”.
E’ quanto dichiara Erasmo D’Angelis, presidente della commissione territorio e ambiente del Consiglio regionale, commentando la pubblicazione del dossier della Commissione Europea sull’energia. ''E’ gravissimo – continua D’Angelis - il ritardo del nostro Paese: in Italia sono installati meno di 1500 megawatt eolici, contro i 16000 della Germania e gli 8000 della Spagna. Abbiamo meno di un quarto dei pannelli solari dell'Austria. Per raggiungere gli obiettivi di Kyoto dovremo ridurre del 6,5% le emissioni di Co2 entro il 2012 ma, rispetto al 1990, le abbiamo aumentate del 13%.
Purtroppo, i drammatici effetti dell’effetto serra costeranno all'Europa mediterranea in termini di ambiente e qualità della vita, di economia e benessere (turismo, agricoltura, pesca…) un prezzo troppo alto. E le tensioni sulle forniture energetiche dall'Est Europa e in Medio Oriente non ci rassicurano. E’ per questo che l’intero sistema Toscana (Regione, enti locali, imprese, centri di ricerca, università, famiglie, ma anche Enel e i vari gestori operativi sul territorio) dovrà produrre velocemente un salto di qualità all’insegna della semplificazione delle procedure per l’installazione di impianti per la produzione energetica da fonti rinnovabili e dell’investimento sull’efficienza e il risparmio energetico, dall’economia dell'idrogeno e alle fonti rinnovabili come l’idroelettrico, le biomasse, l’eolico, il solare”.
“Martedì prossimo – conclude D’Angelis – in Consiglio, finalmente, avvieremo la discussione sul nuovo Piano Energetico Regionale. L’auspicio è che, su questo tema, si riesca a costruire una unità di intenti dell’intero Consiglio Regionale”.