Gao Xingjian: il Premio Nobel per la Letteratura 2000 a San Miniato per una due giorni di eventi dedicati alla sua opera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2006 22:57
Gao Xingjian: il Premio Nobel per la Letteratura 2000 a San Miniato per una due giorni di eventi dedicati alla sua opera

Un premio Nobel a Corazzano. Questo può il teatro. Gao Xingjian, giovedì 21 e venerdì 22 dicembre alle ore 21,30 al Quaranthana, Teatro comunale di San Miniato, presenterà in anteprima nazionale la lettura scenica de “La Fuga”, con la regia di Philippe Goudard, grande attore, regista e clown francese, uno degli iniziatori del “noveau cirque”. Saranno due serate speciali, per salutare l’inizio del lavoro su “La Fuga”, che il grande scrittore cinese ha scritto per ricordare le manifestazioni studentesche sulla piazza Tien An Men di Pechino.

Traduzione di Simona Polvani. Mise en espace che vedrà la partecipazione degli attori Alice Bachi, Enrico Falaschi e Andrea Giuntini. Light Designer Franco Marri - Immagini fotografiche Matteo Cesari. Dipinti proiettati di Gao Xingjian. Informazioni 0571 462825 - Ingresso unico Euro 6.
Il tutto a cura del Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica La Loggia, Teatrino dei Fondi e Comune di San Miniato, con il contributo del Ministero per la Cultura, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa e della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

Un ottimo biglietto da visita per la quarta edizione della stagione teatrale diretta da Andrea Mancini, a cura del Comune di San Miniato e del Teatrino dei Fondi, che si svolgerà fino al 9 marzo 2007.

Gao Xingjian, in Italia per una due giorni di eventi dedicati alla sua opera
Gao Xingjian, artista totale, narratore, poeta, saggista, drammaturgo, regista, cineasta, pittore, Premio Nobel per la Letteratura nel 2000, primo autore cinese a essere insignito dall’Accademia Svedese, il 21 e 22 dicembre sarà ospite del Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica La Loggia e del Comune di San Miniato per un ciclo di appuntamenti culturali, organizzati in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa e con la Fondazione Conservatorio Santa Chiara di San Miniato.
Il Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica La Loggia, dallo scorso giugno diretto da Simona Polvani, prosegue così nella sua attività di ricerca e promozione della scrittura contemporanea, creando un’occasione unica di incontro con l’artista Gao Xingjian e la molteplicità delle scritture attraverso le quali la sua creatività si esprime e la sua visione estetica e etica del mondo diventa tangibile.
Gao Xingjian offre la possibilità di un incontro unico con un’opera complessa e multiforme, in cui la dimensione dell’immaginazione e della realtà si fondono e il racconto autobiografico, doloroso, diventa storia e metafisica, nella semplicità della parola, nella purezza del discorso, nella sovrapposizione e moltiplicazione delle sensibilità.


La manifestazione, la prima in Italia a essere interamente dedicata al Premio Nobel cinese, sarà inaugurata dal convegno “Gao, Estetica e Etica”, il 21 dicembre al Conservatorio Santa Chiara a San Miniato alle ore 17. Al convegno, moderato da Renata Pisu, editorialista di Repubblica, con la partecipazione del premio Nobel, interverranno i massimi esperti di cultura e letteratura cinese e dell’opera di Gao in particolare: Alessandra Lavagnino, docente di Lingua e Cultura Cinese all’Università Statale di Milano e traduttrice di testi cinesi classici e moderni, tra i quali alcune opere di Xingjian, Maria Cristina Pisciotta, esperta di teatro orientale contemporaneo, e docente di Lingua e Letteratura Cinese e del Sud Est asiatico all’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Philippe Goudard, docente all’Università di Montpellier III.


Goudard, medico specializzato in medicina del circo, attore, autore, regista e clown, tra i fondatori del nouveau cirque francese e protagonista di molti degli spettacoli diretti da Gao, curerà per la manifestazione anche la regia della lettura scenica del testo La Fuga di Gao Xingjian (traduzione del francese di Simona Polvani), che sarà presentata in anteprima nazionale il 21 dicembre (e in replica il 22 dicembre) alle ore 21.30 al Teatro di Quaranthana a Corazzano, San Miniato. Si tratterà di un momento importante per incontrare il teatro di Gao, che fino ad oggi non è mai stato presentato in versione italiana e solo in due occasioni è stato ospite in Italia con suoi spettacoli allestiti all’estero.
Il 22 dicembre sempre alle 17, alla Scuola Normale di Pisa, Gao sarà protagonista dell’appuntamento curato dal Prof.

Salvatore Settis “I Venerdì del Direttore”. A intervistare Gao, Renata Pisu. Sarà l’occasione per approfondire il rapporto dell’artista con la scrittura e la drammaturgia sperimentale e il suo approccio ai diversi linguaggi e alle loro contaminazioni, per capire quanto contano nella poetica di Xingjiang i concetti di impegno politico e sociale, per conoscere un autore che si porta dentro i valori della Cina tradizionale, la sofferenza che gli ha inflitto il regime comunista e lo spirito europeo e cosmopolita in cui si è calato fin dal suo arrivo, venti anni fa, a Parigi.

“La Fuga”
Il testo di cui sarà effettuata la lettura scenica - La Fuga è stato scritto a Parigi nel 1989, a un mese dai fatti di Piazza Tienanmen.

Non una sola volta le parole Pechino, Cina, Tien An Men si trovano nel testo, eppure, quel massacro è dentro la pièce, concreto, tangibile, tremendo, anche nelle sue contraddizioni, che Xingjian ci pone di fronte agli occhi, per aprirsi a un discorso politico, etico ed estetico originale. Con questo testo, Xingjian prende le distanze definitive dal Governo Cinese, che da quel momento in poi lo mette al bando. Per la Cina, Xingjian non esisterà più.
È notte. Due giovani studenti si rifugiano in un magazzino buio e umido.

Sconvolti, sporchi di sangue. Sono fuggiti dalla piazza dove i carri armati hanno marciato sulla folla raccolta in protesta contro il regime. Dopo poco arriva un uomo di mezza età, un intellettuale, forse uno scrittore, anche lui in fuga dai soldati. Gli danno la caccia per arrestarlo.
Il ragazzo, la ragazza e l’uomo sono intrappolati nell’oscurità di un luogo che dovrebbe proteggerli. Si trasforma invece in un luogo infernale. Fuori il caos, le sventagliate di mitra, dentro il conflitto che esplode tra i tre individui, in un corpo a corpo dialettico e fisico crudele e violento.

Si dibatte in modo feroce sul concetto di democrazia, libertà, impegno politico, amore, desiderio, sul senso dell’esistenza e il sesso diventa mezzo di comunicazione e violenza. Xingjian rovescia il punto di vista ovvio e rilancia domande filosofico-politico-esistenziali, sulla buona politica, il buon governo, aprendosi alla dimensione poetica e a una visione metafisica di armonia universale.
Come Sartre (si pensi a Porte Chiuse), Xingjian afferma che l’Inferno sono gli altri, ma aggiunge che anche l’ego, in ognuno di noi, è un inferno e condanna la politica come esercizio dell’ego infernale invitando all’esercizio della coscienza come terzo occhio, capace di sospendere il giudizio che ci separa dagli altri e a dimenticare l’ego, verso l’armonia, che si rivela però solo utopica.
In quanto artista rivendica la fuga come libertà dal compromesso, imposto sia dal totalitarismo politico, sia dai movimenti di liberazione, perché “se veramente si vuole essere indipendente come pensatore” - sostiene Xingjian – “non è possibile stare neppure all’interno dei movimenti, poiché anche la rivolta prevede al suo interno la gerarchia dei valori e delle persone, porta alla sottomissione e al compromesso delle idee.

È un problema del potere. In questo mi sento molto vicino al pensiero de L'elogio della fuga di Henri Laborit”.
Come in altre delle opere di Xingjian, la donna ricopre un ruolo centrale, simbolico e magico. La ragazza, aspirante attrice, contesa dai due uomini, è per l’autore insieme il simbolo della generosità femminile, che si sottrae alla comprensione dell’uomo, e “la Dea della Libertà, nata dal sangue del massacro”, condannata a non trovare affermazione.

La lettura scenica
Nell’allestimento della lettura scenica, Philippe Goudard, che ne cura la regia, si appropria delle tre dimensioni del testo, i corpi nello spazio, il conflitto, la metafisica e le restituisce attraverso un meccanismo in cui la parola sorge dall’oscurità e lo spazio viene disegnato da un utilizzo della penombra che Franco Marri fa diventare scena.

Dichiara Goudard: “L’incontro artistico con Gao, che risale al 1993, è stato decisivo. Gao ha la completezza e complessità che ha avuto Cocteau. Il suo teatro risponde interamente alle mie domande. Mette al centro, infatti, la plasticità, il movimento dei corpi, il conflitto ed è un teatro metafisico, che si interroga sul senso dell’esistenza e sull’universo. Questi temi si ritrovano ne La Fuga. Anche attraverso la lettura scenica, proverò a restituirli e cercherò il senso in ciò che non è visibile.

È in questa non visibilità che va ricercato, infatti, il senso dell’opera di Gao, e questo vale per tutta la sua produzione artistica”.

Gao Xingjiang
Nato nel 1940 a Ganzhou, nella provincia di Jiangxi, figlio di un funzionario di banca e di un’attrice, la prima a incoraggiarlo a coltivare il suo talento artistico, ha studiato francese all’istituto di Lingue straniere di Pechino ed ha iniziato lavorando come traduttore. Durante la rivoluzione culturale è stato mandato nei campi di rieducazione per cinque anni ed è stato obbligato a bruciare i suoi manoscritti.

Fino al 1979 non ha potuto viaggiare ed è soltanto da allora che ha iniziato a visitare l’Europa, in particolare la Francia e l’Italia e a pubblicare le sue opere.
In Cina, negli anni Ottanta, si è imposto come uno dei pionieri dell’avanguardia drammatica e letteraria e come uno dei talenti dell’arte pittorica.
Nominato commediografo ufficiale del Teatro Artistico Popolare di Pechino, ha incontrato spesso la censura del Governo Cinese per i temi affrontati dai suoi testi. All’epoca dei fatti di Tien’An’Men si trovava in Francia già da un anno, su invito del Ministero della Cultura Francese.

La scrittura della pièce La Fuga, che racconta quel massacro, segna la definitiva presa di distanza di Gao dal Governo di Pechino e la sua messa al bando da parte delle autorità cinesi. Gao si trasferisce definitivamente in Francia. Nel 1998 ottiene la cittadinanza francese. Nel 1995 pubblica La montagna dell’anima (Ed. Rizzoli), che gli è valso il premio Nobel nel 2000. Altri suoi romanzi sono il Libro di un uomo solo (Ed.Rizzoli), Una canna da pesca per mio nonno (Ed. Rizzoli), Une Colombe appellée Lèvres Rouges.
Come autore di teatro, scrive Signal d’alarme (1981), Arrêt de bus (1983), Quatre scènes indépendantes, Le Monologue (1985), L’Homme sauvage (1985), L’autre rive (1986), La Cité de morts (1987), Variation sur les sons lents (1988), la Bible des montagnes et des mers (1993), La Fuga (1989), Au Bord de la vie (1991), Dialoguer-Interloquer (1992), Le Somnanbule (1993), Quatre Quatuors pour un week-end (1995), La Neige en aout (1997), Le Queteur de la mort (2003).
Le sue opere teatrali sono state messe in scena in importanti teatri del mondo, per la regia sia dello stesso Xingjian, sia di altri registi.


Dal 1985 ad oggi, gli sono state dedicate oltre 40 personali nelle Gallerie di arte contemporanea più interessanti d’Europa e Asia.
Nel 2006 è uscito il suo primo film, La Silhouette sinon l’ombre, un viaggio che porta lo spettatore dentro il suo processo creativo, in pittura, nel teatro, nella letteratura.

Philippe Goudard
Clown, attore, regista, ricercatore, critico e pedagogo, Philippe Goudard unisce un percorso originale di artista e teorico delle arti del circo, di cui è uno degli innovatori più originali da quasi trent’anni.

Nel 1974 fonda assieme a Maripaule B. la Compagnia Maripaule B.-Philippe Goudard, Cirque d’Art et d’Essai e da allora porta avanti dal Sud della Francia una ricerca originale nel campo delle Arti del Gesto, attraverso oltre trenta creazioni teatrali e di circo, tra le quali Cirque Intérieur, Circus 89, Empreinte, Route de nuit, A corps & à cris, Close Up, Anatomie d’un clown.Nel 1975 il duo crea lo spettacolo Motusse et Paillasse/Clowns, con il quale fa il girano in oltre trenta paesi, diventando un riferimento nell’arte del Clown.

A teatro, sotto la direzione d’Alain Timar, Yves Gourmelon, Gao Xingjang o Jacques Nichel Goudard interpreta numerosi ruoli del repertorio classico e contemporaneo. Laureato in discipline dello spettacolo, è ricercatore e insegnante all’Università di Montpellier 3. Le sue ricerche scientifiche e estetiche sono riunite nel saggio: “Arti del circo, arti del rischio, un’estetica”. Medico specializzato in medicina d’urgenza, è autore della prima tesi al mondo sulle patologie legate al circo.

Ha fondato, inoltre, la Società Francese di Medicina del Circo. Philippe Goudard ha fatto parte del Consiglio d’amministrazione della SACD come consigliere per le “Arti del Circo” ed è ha avuto un incarico dal Ministero della Cultura francese per la ricerca e la promozione in relazione a Circo.

Centro Internazionale di scrittura drammaturgica La Loggia - Luogo di creatività
Il Centro Internazionale Di Scrittura Drammaturgica ‘La Loggia’, nasce nel 1994 per iniziativa di Paola Micheletto a Montefiridolfi, Firenze, come luogo di residenza di autori e traduttori di opere drammaturgiche contemporanee e centro per la promozione della drammaturgia.
Instaura da subito relazioni con i maggiori centri culturali europei ed extraeuropei, e favorisce incontri tra autori, traduttori, registi, attori e organizzatori italiani e stranieri.


Segue le diverse tappe della produzione dei testi scritti o tradotti in residenza, organizza letture pubbliche, mises en espace, promuove infine convegni, manifestazioni e corsi di formazione e perfezionamento sulla scrittura e la traduzione drammaturgica.
Costituisce un Archivio di Drammaturgia Internazionale attraverso il quale prolunga la sua azione di diffusione presso il pubblico e gli operatori teatrali.
Favorisce incontri e confronti finalizzati a un costruttivo interscambio creativo di esperienze, e permette di strutturare residenze tematiche o relative a specifici progetti in collaborazione con Istituzioni o festival teatrali.
Le azioni più importanti e concrete sono finalizzate da un lato alla promozione e diffusione dei testi stranieri in Italia e di quelli italiani all’estero e, dall’altro, alla rappresentazione delle opere e all’inserimento degli autori nel sistema produttivo teatrale, reso possibile anche grazie a continui contatti con le Reti che riuniscono i principali Centri Culturali Europei e di cui il CISD fa parte.

Nel 2000 il CISD rallenta la propria attività, fino a cessarla
Nel 2005, il Teatrino dei Fondi di San Domenico di San Miniato, centro per la promozione dello spettacolo che opera dal 1995, decide di riattivare il Centro di Scrittura Drammaturgica La Loggia, che viene trasferito a Corazzano.

In poco più di un anno, il CISD ritorna a vivere, grazie allo spirito di Andrea Mancini, presidente del Teatrino, che intraprende una serie attenta di operazioni dirette a reinscrivere il CISD tra i Centri Culturali d’eccellenza in Europa e di Simona Polvani, che dalla primavera del 2006, ne è la direttrice. Nel 2006 il CISD entra a far parte del Progetto Europeo T.E.R. (Traduire, Editer, Répresenter) promosso da importanti istituzioni culturali francesi, instaura una collaborazione proficua con il Centre National des Ecritures du Spectacle La Chartreuse di Villenueve Lez Avignons e con la Scuola Normale Superiore di Pisa, che nel territorio di San Miniato, presso il complesso del Conservatorio di Santa Chiara, ha una delle proprie sedi.
Presenta, su invito, dell’Association des Centres Culturels de Rencontre, la propria candidatura per entrare a far parte del prestigioso reseau dei Centres Culturels de Rencontre, che comprende quarantaquattro centri culturali nel mondo ospitati all’interno di monumenti storici e artistici.

Il CISD ha ampliato la propria biblioteca e oggi ha un patrimonio di oltre seimila testi, a disposizione per la consultazione per il pubblico e i professionisti
Sta producendo spettacoli e mise en espace legati alla nuova drammaturgia e giornate di studio dedicate a giovani scrittori: recentemente (settembre 2006) ha accolto in residenza la compagnia Il Battello Ebbro, per un progetto a cura di Simona Polvani, sulla scrittura teatrale dell’autore francese Fabrice Melquiot, presentando in lettura scenica due dei suoi testi, per pubblico adulto e per ragazzi.

Nel 2006 il CISD ha contribuito alla pubblicazione di importanti lavori legati alla nuova drammaturgia popolare italiana, con la realizzazione editoriale e la promozione di interessanti autori come Ascanio Celestini e Gaetano Ventriglia (con la pubblicazione del testo Cicoria), Anna Meacci (drammaturgia de La Romanina), Giovanni Guerrieri (Tragos), Francesco Niccolini (curatore del volume di teatro civile Resistenti. Leva militare ‘926), Teatrino Giullare (Giocando Finale di Partita/ Playng endgame, testo bilingue italiano-inglese, con una drammaturgia di teatro di figura ispirata a Beckett).

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