Accorata difesa della Finanziaria 2007 oggi in aula a Palazzo Madama da parte del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, che ha invitato il Senato a dare la fiducia al governo. LA BCE intanto promuove la Finanziaria ma avverte che il rapporto deficit/Pil del 2007 sarà «appena sotto» il limite Ue del 3%.
"Le modifiche introdotte con il maxiemendamento presentato al Senato -spiega il presidente di UPI-Toscana, Lio Scheggi- sono migliorative ma non cambiano significativamente l’impatto negativo della Finanziaria sugli Enti locali.
Per il sistema delle Autonomie, e per le Province in particolare, si tratta pertanto di una preoccupante Legge di bilancio, che solo in parte è conseguenza delle precedenti brutte Finanziarie. Cosa che alimenta legittimamente il dubbio di un approccio politico mirato a ridimensionare la prospettiva del federalismo solidale e della riforma profonda della finanza locale. Per arginare l’oggettiva difficoltà nel governare la spesa pubblica, a cui hanno contribuito molto le politiche di bilancio degli ultimi anni, anziché una forte volontà riformatrice, sembra emergere un disegno che punta sul neocentralismo statale, ed in parte su quello regionale.
Questa ipotesi sarebbe la peggiore delle risposte e si connoterebbe per debolezza politica, rischiando di frenare la crescita del Paese, alla quale negli ultimi anni i sistemi locali hanno saputo dare un contributo decisivo, quasi surrogando l’assenza di efficaci politiche nazionali. A riprova di questo, nonostante le difficoltà e le correzioni di rotta ancora da apportare, gli Enti locali hanno saputo praticare la strada del rigore finanziario, contribuendo in modo determinante al contenimento del deficit statale.
Purtroppo la Legge di bilancio non ha riconosciuto lo sforzo fatto nel recente passato, e quindi anche il 2007 sarà per le Province un anno molto difficile. In Toscana proseguirà l’impegno a garantire il rigore, ma è chiaro sin da ora che occorrerà uno sforzo straordinario d’innovazione, perché - nonostante il recupero del meccanismo dei saldi finanziari – risulterà molto difficile rispettare il Patto di stabilità. Per risolvere alla radice i problemi, saranno decisivi i risultati del confronto sulla Legge delega per il ‘Codice delle Autonomie’, che ha l’obiettivo di ridefinire l’assetto dello Stato partendo dai livelli costituzionalmente riconosciuti, eliminare sovrapposizioni, semplificare la pubblica amministrazione definendo ‘chi fa che cosa’, secondo principi di sussidiarietà, adeguatezza ed economicità.
A questo proposito, l’ultimo Consiglio direttivo dell’Upi Toscana ha deciso d’istituire un proprio gruppo di lavoro, composto da tre costituzionalisti, il cui percorso operativo sarà indicato dall’Assemblea generale dell’11 gennaio prossimo. L’obiettivo è di partecipare al dibattito nazionale e portare il contributo relativo alla positiva esperienza delle Province Toscane".
“Devo esprimere la soddisfazione mia personale e dell’Uncem Toscana per il contenuto del maxi-emendamento presentato al Senato che ha raccolto le indicazioni dell’Uncem presentate il 10 ottobre scorso.
In particolare devo sottolineare l’incremento del Fondo ordinario per le Comunità montane pari a 20 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2007, 2008 e 2009 e l’incremento del 35% su un Fondo di circa 170 milioni di euro sostanzialmente fermo ai primi anni 90 e che, considerata una popolazione montana di quasi 11 milioni di abitanti, si traduce nell’aumento di 1,85 euro ad abitante per ogni anno”. Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente dell’Uncem Toscana. Che ha aggiunto: “si tratta di un segnale importante di riconsiderazione da parte del Governo del ruolo che svolgono Comunità montane e Comuni montani a favore delle popolazioni”.
Complessivamente si tratta di un giudizio positivo nei confronti della montagna che ha trovato conferma anch enella relazione al Parlamento del Presidente del Consiglio sullo “stato di salute della montagna” Tra le altre novità Giurlani ha voluto segnalare: l’incremento del Fondo Nazionale per la Montagna, previsto dalla legge 97 del 1994 e mirato agli investimenti a disposizione delle Comunità montane, a 25 milioni di euro contro i 20 milioni dello scorso anno. Nonchè lo stralcio della norma che riduceva le indennità di carica per presidenti e assessori delle Comunità montane.
Viene invece confermata la possibilità di esercizio associato delle funzioni catastali attraverso le Comunità Montane e lo sconto sul prezzo del gasolio e GPL da riscaldamento per i cittadini residenti nelle zone montane fino a tutto il 2007. "In definitiva - dice Giurlani - con l'inserimento nel maxi-emendamento delle richieste dell'Uncem si è aprta una nuova fase dfi concertazione tra il Governo e le Autonomie locali".