Lo ha detto chiaro e tondo qualche giorno fa l'assessore comunale Paolo Coggiola, dopo l'ennesima protesta da parte del Movimento di lotta per la casa che avevano chiesto all'amministrazione di scegliere se “dare il via libera agli speculatori” oppure requisire lo stabile illegalmente occupato dal novembre del 2005.
Ma lo stabile in questione, oltre all'illegalità dell'atto di occupazione, è anche a rischio: sono crollati alcuni alberi e ci sono infiltrazioni di acque nere nello stabile e in quelli confinanti.
Tutti danni che, nonostante le dichiarazioni degli occupanti, non sono mai stati riparati. A soluzione della vicenda la magistratura ha da tempo emesso un provvedimento di sequestro d'urgenza.
“Uno stabile libero e vuoto, appena acquistato da Inarcassa, un ente di previdenza ed assistenza – chiarisce l’avvocato Marco Noferi dello studio legale CNTTV, che segue Inarcassa, proprietaria dell'immobile, nella vicenda - , è stato occupato con un atto di violenza. Questo non solo é illegittimo, ma costituisce un reato.
Non spetta né al Comune, né al Prefetto né al Questore prendere una decisione in merito. L’unica autorità competente è la Magistratura, che a seguito delle denunce presentate da Inarcassa lo scorso 12 maggio ha emesso un provvedimento di sequestro d’urgenza che ad oggi non è stato effettuato”.
“Inarcassa non può però continuare a rispondere dei danni che lo stabile sta causando o causerà a terzi per colpa dell’Autorità che ritarda l’esecuzione del sequestro disposto dal Tribunale – precisa l’avvocato Noferi -.
Anche la mancata esecuzione di un provvedimento giudiziario è previsto dalla legge come reato. Nel momento in cui, ritardandone l'esecuzione, se ne impedisce di fatto l'attuazione, non solo si commette un reato, ma addirittura si pretende di sostituirsi al potere giudiziario. E questo é un fatto su cui tutti dovrebbero riflettere”.
La palazzina di viale Matteotti era stata acquistata nei primi mesi del 2005 per essere data in locazione agli iscritti a Inarcassa, ente nazionale di previdenza e assistenza degli Ingegneri ed Architetti, che eroga le pensioni e svolge funzioni assistenziali nei confronti degli iscritti: un progetto, questo, ben lontano dalle accuse di “speculazione edilizia” mosse dagli occupanti dello stabile.
Nonostante ciò, si continua a leggere sui giornali di richieste di requisizione dello stabile, come se le istituzioni cittadine dovessero pure prendere in considerazione le richieste di chi commette un reato, anziché di coloro che lo subiscono.
“Nessuno si è sentito in dovere di contattare Inarcassa per dare giustificazioni o per spiegare quando verrà eseguito il sequestro - conclude l’avvocato Noferi – Se questa situazione di stallo non si sbloccherà al più presto Inarcassa si vedrà costretta ad indirizzare nuove istanze a tutte le autorità interessate, affinché ognuno si faccia carico delle proprie responsabilità”.