«Il festival "Arezzo Wave", con 160mila partecipanti negli ultimi anni, è cresciuto sia sotto il profilo musicale che numerico, se Firenze è interessata lo dica ma molte cose rispetto all'attuale organizzazione deve essere ripensata, in primo luogo il vampeggio e la sicurezza al suo interno». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi. «Da parte sua l'amministrazione ammetta di essere interessato alla manifestazione - ha aggiunto Toccafondi - dall'altra il Comune di Arezzo conferma la necessità che il festival rimanga nel capoluogo aretino, anzi mantiene ferme due date di incontri: il 2 novembre con il patron dell'iniziativa e il 14 novembre in regione con il presidente Martini.
Insomma, da una parte Firenze vuole avere la manifestazione e dall'altra Arezzo la vorrebbe mantenere. Il tutto comunicato tramite la stampa». "La possibilità che 'Arezzo Wave' possa trasferirsi a Firenze è positiva e interessante. Si tratta di un'ipotesi su cui stiamo già lavorando da mesi, che viene incontro ad una richiesta espressa dagli organizzatori e che non è minimamente legata alla polemica nata ad Arezzo in questi ultimi giorni". Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici intervenendo oggi in consiglio comunale, in risposta ad una domanda d'attualità sulle intenzioni dell'amministrazione comunale riguardo il festival musicale che si svolge ogni estate ad Arezzo.
"Stiamo cercando di capire meglio i termini dell'organizzazione materiale della manifestazione, anche coinvolgendo gli altri Comuni dell'area fiorentina - ha aggiunto Domenici, ricordando che già l'ex assessore alla cultura Siliani aveva lavorato sul possibile trasferimento. "Il motivo di fondo è che il festival ha assunto una rilevanza tale, da spingere gli organizzatori a pensare ad un'area urbana più idonea per l'accoglienza degli spettatori - ha detto ancora Domenici - Quindi noi vogliamo sottrarci alle polemiche: nessuno vuol portare via niente ad altri.
Si tratta di valutare una interessante opportunità, magari prima che altre grandi città non toscane si facciano avanti". (mr)