Mostra e convegno alla sede regionale Rai, per presentare il progetto dell'Archivio radiofonico toscano, per recuperare la memoria storica, per dare una spinta al servizio pubblico, chiamato a fare informazione ma anche a produrre programmi. Questo l'obiettivo del convegno "Lo scrigno ritrovato" e della mostra che oggi, nella sede di Largo De Gasperi, ha visto i riflettori puntati sulla prestigiosa produzione radiofonica, alla quale parteciparono i più qualificati esponenti della cultura, della musica e dello spettacolo del secondo novecento italiano.
"Il progetto dell'Archivio radiofonico toscano è una sorta di preludio all'accordo di qualche anno fa, che in tema di Rai federalista assegnava alla sede toscana l'intero pacchetto cultura". Parola del presidente del Consiglio Riccardo Nencini, che ha definito imponente il progetto, con oltre 13.000 copioni radiofonici e 3600 fotografie. "L'arrivo in Toscana è una novità bella e impegnativa - ha commentato Nencini - spero possa costituirsi una sinergia anche col mondo privato ed è in questa direzione che si muoverà il Consiglio regionale".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il direttore delle Teche Rai, Barbara Scaramucci, che ha invitato le autorità locali a impegnarsi per poter trasferire l'intero archivio radiofonico a Firenze, e renderlo quindi consultabile al pubblico. E se come ha affermato Nencini l'unico neo di questa operazione è legato ai costi, "un simile intervento renderebbe però ragione ad una storia che ha visto la città di Firenze protagonista nel tempo". Da qui l'auspicio del direttore della sede Rai toscana Nicola Cariglia: "La giornata di oggi non vuole essere un semplice amarcord ma soprattutto un momento di riflessione per incoraggiare la produzione di programmi a livello locale".
La mostra espone significativi documenti dell'Archivio radiofonico toscano, a testimonianza della ricca attività e del ruolo culturale che la sede Rai di Firenze ha sempre svolto. Il percorso invita il visitatore a soffermarsi su tre sezioni: la prosa, con i copioni di alcuni radiodrammi prodotti dal 27 dicembre 1944 quando ancora Radio Firenze era sotto controllo del Comando Alleato, fino ai giorni nostri, con le annotazioni di regia e le indicazioni autografe degli autori; Spazio Toscana, che documenta la produzione di programmi a diffusione regionale; una galleria fotografica, con i volti ed i momenti che hanno fatto la storia della radio italiana: "Botta e Risposta" di Silvio Gigli, "Caccia alla Voce" con Pippo Baudo, i radiodrammi di Umberto Benedetto con i più famosi attori dell'epoca e i componenti della Compagnia di Prosa di Radio Firenze, le cui voci arrivavano nelle case anche con il "Grillo canterino".
A completare l'esposizione non poteva mancare uno spaccato dedicato ai vecchi apparecchi radiofonici. Questo pomeriggio, all'inaugurazione della mostra è seguito il convegno sugli archivi audio e cartacei della produzione radiofonica fiorentina, che ha spaziato dalla vasta produzione culturale della sede fiorentina della Rai a quella a diffusione regionale. David Riondino, che presto tornerà a lavorare negli studi fiorentini della Rai, ha parlato della sua esperienza e del suo modo di intendere la radio.(ps)