Firenze, 12 ottobre 2006- Questi alcuni dei risultati centrati dal “Piano Generale del Traffico Urbano” del Comune di Firenze in base ad uno studio, consegnato quest’oggi alle autorità competenti da Confartigianato Imprese Firenze, che si propone di analizzare la questione mobilità senza inutili allarmismi, ma circoscrivendo i problemi e riconducendoli essenzialmente alla mancanza di: una circonvallazione esterna (a meno che tale non si vogliano considerare i 23 km a pagamento del congestionato tratto dell’A1 Firenze Sud-Firenze Nord), strade interne di transito, posteggi accessibili senza difficoltà e parcheggi esterni alla sede stradale.
Problemi di cui Confartigianato Imprese Firenze presenta la soluzione attraverso 21 interventi che potrebbero essere realizzati in breve tempo e a basso prezzo e con 5 azioni invece più impegnative, sia in termini di durata che di costi.
“Parola d’ordine: fluidificare il traffico” dichiara Andrea Baldassari, vice-presidente vicario di Confartigianato, nonché presidente del settore autorimesse dell’associazione.
“Attraverso - prosegue - la creazione di direttrici interne di solo attraversamento, in grado di risolvere la congestione dei viali e di limitare l’emissione di sostanze inquinanti prodotte dalla marcia discontinua e rallentata; grazie alla regolazione degli impianti semaforici, in modo da creare una sorta di free way all’interno di tali direttrici; con l’eliminazione della sosta veicolare dalla viabilità principale ed il conseguente ricorso a parcheggi situati a ridosso della ztl, o anche al suo interno, ma raggiungibili liberamente con percorsi ad “U” (che costringano le uscite su percorsi prossimi all’ingresso), nonché ai posti auto delle autorimesse private (2000 solo dentro la Ztl, di contro ai 600, per esempio, del Parcheggio di Santa Maria Novella)”
Una grande risorsa quella delle autorimesse fiorentine, eppure misteriosamente ignorata dal “Piano dei Parcheggi e della Sosta” di Palazzo Vecchio che contempla infatti solo posteggi “riconducibili alla proprietà comunale”.
“Nonostante la richiesta risalga al 2001, solo qualche mese fa il Comune ha provveduto ad integrare la segnaletica alle porte della Ztl con l’indicazione della possibilità d’ingresso, senza contravvenzione, per coloro che intendono posteggiare in autorimessa.
Peccato abbia utilizzato un segnale (quello europeo) sconosciuto ai più, grande come un coriandolo (10x10 cm) e quasi mimetizzato all’interno di una serie di simboli che proprio non invogliano a varcare la soglia delle porte telematiche. Ben altra cosa sono invece le segnalazioni riservate a Firenze Parcheggi con cartelli, addirittura oltre i 4 metri di lunghezza, che, ovviamente, riportano l’universale P di posteggio” fa sapere Baldassari.
Una scarsa attenzione verso le istanze dei garagisti manifestata anche con il continuo rigetto delle domande, presentate a partire dal 2001 ad ogni Assessore al traffico salito a Palazzo Vecchio, per l’installazione di pannelli luminosi che indichino la disponibilità di posti auto, trasmettendo al contempo (in tempo reale) notizie sulla viabilità.
Facoltà, invece, prontamente concessa nei giorni a scorsi a “Firenze Parcheggi” con delibera n° 2006/G/00533.
Una politica “accorta” alle necessità della propria partecipata che il Comune manifesta anche consentendole la realizzazione di spazi di sosta a pagamento (strisce blu) a ridosso delle fermate Ataf, nonostante il codice della strada lo vieti.
Tra le incongruenze del Piano segnalate dallo studio di Confartigianato anche l’inefficacia dei blocchi del traffico per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico.
Le rilevazioni sembrano infatti attestare l’aumento, anziché la diminuzione, di PM10 nei giorni di blocco. Ad aggiungersi i dati rilevati dalla centralina di Boboli (l’unica posta in Ztl) che, dal 1994 al 2004, ha registrato, per molti anni, valori superiori a quelli delle zone ad alta densità veicolare. Infine, studi recenti riconoscono l’influenza marginale del traffico veicolare privato catalizzato nella produzione di inquinanti atmosferici, attribuendo le maggiori responsabilità alle motorizzazioni diesel (specie di grande cilindrata) come camion per trasporto merci, veicoli per il trasporto pubblico collettivo e automezzi usati da Quadrifoglio.