2 ottobre 2006- La tutela e la valorizzazione di un territorio passano anche attraverso un corretto uso delle risorse e delle energie. E il convegno, “Chianti nuova fonte di energia” che si tiene giovedì 5 ottobre alle ore 16 a San Casciano, presso l’auditorium della Banca del Chianti Fiorentino, vuole portare avanti proprio questo concetto.
Organizzata dalla Banca del Chianti Fiorentino, l’iniziativa, che ha per sottotitolo “risparmio energetico ed energie rinnovabili, esperienze e progetti per il Chianti Fiorentino” è un ulteriore conferma del legame profondo tra l’istituto di credito chiantigiano e i temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e alla valorizzazione del territorio.
L’apertura dei lavori è affidata ad Andrea Bianchi, direttore generale della Bcf (I riflessi delle politiche energetiche sull’economia del territorio) cui seguiranno gli interventi di Antonella Trombadore del Centro Interuniversitario “Abita” di Firenze (Azioni ed esperienze per le fonti rinnovabili, esiti del IX congresso Mondiale 2006 di Firenze) e di Marco Sala, dell’università di Firenze (Progetti ed iniziative per il risparmio energetico e le rinnovabili in Toscana).
Parleranno anche Stefano Fusi, sindaco di Tavarnelle Val di Pesa (Politiche energetiche locali: il ruolo dei Comuni), Michele Cassano del Consorzio Vino Chianti Classico (Condizioni di competitività e risorse ambientali del distretto agroindustriale del Chianti), Raffaele Jacoel e Raffaele Giorgio Polesinanti, Copparo Energia srl (Come pianificare il proprio futuro energetico: l’esperienza di sei Comuni della Provincia di Ferrara) e Werther Boninsegni, Toscana Energie Rinnovabili (Analisi finanziamento e realizzazione di tre casi pratici in Chianti).
L’intervento finale, che aprirà il dibattito moderato da Mauro Conti, è affidato a Marino Artusa, assessore regionale all’Ambiente e tutela del territorio (Linee di azione del piano energetico regionale).
La valorizzazione di territorio, ambiente, paesaggio e la sensibilità verso certi argomenti non sono per la Bcf soltanto parole.
Convenzione con Legambiente per le energie rinnovabili
Esempio ne è la convenzione con Legambiente per finanziare, a tasso agevolato, la realizzazione di sistemi e tecnologie attinenti alle energie rinnovabili (impianti solari, fotovoltaici, a biogas ed eolici).
L’accordo prevede interventi finanziari concessi dalla Bcf per progetti realizzati da privati cittadini, imprese, enti pubblici, associazioni.
Le operazioni bancarie saranno proposte a condizioni di particolare favore e si potranno presentare studi di fattibilità per iniziative volte al risparmio energetico e progetti di realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Iniziative, queste, cui sono previsti investimenti massimi ammissibili pari a 150mila euro per richiedente. Potranno essere finanziati anche interventi nel settore didattico professionale, fino ad un massimo di 10mila euro, per migliorare le conoscenze tecniche degli addetti al settore.
La convenzione prevede anche, per tutelare le imprese che hanno realizzato interventi nel settore delle energie rinnovabili da eventi di particolare gravità tali da compromettere l'operatività aziendale (come possono essere incendi, alluvioni o altre calamità naturali), la costituzione di un fondo di 250mila euro da erogare a condizioni particolarmente vantaggiose.
Ma l’accordo va oltre.
La Bcf vuole infatti proporre iniziative, convegni, manifestazioni, evento di informazione e riflessione dove saranno coinvolti i principali attori che influiscono o possono influire sulle politiche energetiche del territorio, in modo da sollecitare un percorso comune.
E poi ci sono tutte le iniziative legate al mondo dell’agricoltura e allo sviluppo sostenibile del territorio.
In questo la Bcf vuole essere un punto di riferimento non soltanto creditizio per chi opera nel mondo dell’agricoltura.
Nel settore del vino l’idea della banca è proporre soluzioni per ogni fase della filiera, un approccio per capire i bisogni degli operatori e soddisfare le esigenze in ogni fase. Dall’acquisto dei terreni, all’impianto dei vigneti alla realizzazione di cantine, alla formazione degli addetti per finire alla commercializzazione del prodotto.
Sapori del Chianti: valorizzare le produzioni gastronomiche tipiche
Della valorizzazione delle produzioni gastronomiche tipiche, la Banca del Chianti Fiorentino ne ha fatto una vera e propria filosofia.
Da tempo ha dato vita a “Sapori del Chianti” un servizio per offrire degustazioni durante manifestazioni ed eventi. La banca si dedica alla ricerca dei prodotti migliori tra i propri soci e i clienti. Si va dai formaggi, ai salumi, al pane a lievitazione naturale, al vino per non parlare degli ortaggi, di olio extravergine d’oliva o della pasta realizzata con sistemi artigianali, tutti quanti prodotti in quella striscia di terra tra Firenze e Siena tanto conosciuta in tutto il mondo.