FIRENZE – Formazione legislativa in Toscana per le parlamentari afghane: una delegazione di 18 parlamentari del paese asiatico, guidata dall’ onorevole Shanthini Dawson, si è incontrata oggi a Kabul con il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, in visita in Afghanistan insieme al presidente della commissione regionale su rapporti con l’ Unione Europea Angelo Pollina e alle le consigliere Anna Annunziata e Stefania Fustagni. Le parlamentari afghane (nel paese asiatico le donne sono il 28 per cento nell’ Assemblea legislativa, una percentuale molto elevata) seguiranno corsi organizzati dal Consiglio regionale sull’ iter della formazione delle leggi, sull’ organizzazione legislativa, sulla tutela dei diritti delle donne e in genere di quelli di terza generazione (lavoro, salute, tutela dell’ infanzia ecc).
Nencini scriverà formalmente, secondo gli accordi, una lettera al presidente del Parlamento afghano per illustrare caratteristiche e tempi del progetto di formazione delle parlamentari. La delegazione,secondo un programma che ‘’non prevedeva una visita di circostanza – ha sottolineato Nencini - ma l’ impegno su fatti concreti per perseguire obiettivi prioritari e cioè aiutare il processo democratico del paese e la sua stabilità’’ , ha incontrato anche Nadera Burshani, sottosegretario alla sanità.
Sono stati approfonditi programmi di collaborazione in particolare per quanto riguarda attrezzature elettromedicali e ambulanze. Con il ministro dei rifugiati Mohamed Akbar, Nencini e la delegazione toscana hanno poi discusso di un programma di 48 piccoli centri in costruzione in alcune zone dell’ Afghanistan. In uno di questi la Toscana cercherà di verificare quali interventi siano possibili per quanto riguarda plessi scolastici e altri progetti di infrastrutture essenziali.
Il costante estendersi di azioni belliche in Libano e le numerose vittime innocenti tra la popolazione civile, a cominciare da tanti bambini feriti, mutilati, uccisi, non può permettere alcuna rassegnazione.
La pace in Medio Oriente non può che basarsi sul rispetto dei diritti: “del diritto dei Libanesi di vedere rispettata l’integrità e la sovranità del loro Paese, degli Israeliani a vivere in pace nel loro Stato e dei Palestinesi ad avere una loro Patria libera e sovrana”. Ha scritto in una mozione presentata in Consiglio Regionale il gruppo UDC.