(Firenze 1 agosto ) Ferdinand Hodler è il maggior pittore svizzero del novecento, spesso accostato a Van Gogh sia come stile che come importanza. Un suo autoritratto, sottratto dal Museo di Sarajevo subito dopo la guerra che ha sconvolto quindici anni fa la Bosnia, costituisce la copertina di un libro presentato con grande successo oggi al Congresso di Esperanto di Firenze. Il libro, della famosa scrittrice croata Spomenka Štimec, è la storia della vita della modella preferita di Hodler, che terminò la propria vita a Mostar ed è stato scritto in originale in Esperanto, anche se sono già annunciate numerose versioni tradotte nelle diverse lingue. Ogni tre giorni escono nel mondo due nuovi libri in esperanto, ed al Congresso di Firenze è presente una ricca libreria specializzata, curata dall’Associazione Esperantista Mondiale UEA (www.uea.org).
Il direttore della libreria, Ionel Oneţ, è un rumeno che da 15 anni lavora e vive per mezzo dell’esperanto, prima negli Stati Uniti ed adesso nei Paesi Bassi. Il mercato dei libri in esperanto - ci dice - è in costante aumento, mentre nelle lingue nazionali ed in particolare in italiano è in calo; cresce soprattutto la richiesta di grammatiche e di libri per principianti. Anche in crescita negli ultimi anni è la domanda di libri sulla nazione, regione e città, dove si tiene o si terrà un Congresso come quello di Firenze: è già esaurita, ad esempio, la guida di Yokohama dove si terrà il congresso del prossimo anno, mentre numerosissimi sono stati gli esperantisti stranieri che hanno comprato la guida di Firenze e Toscana, che conferma la tendenza ad allungare il soggiorno nella città congressuale e nei suoi dintorni. Per questo il mercato di libri in esperanto, così come quello di cd, dvd e simili è in vivace crescita: al libra servo per motivi di spazio sono stati portati un migliaio di titoli, ma quelli in catalogo all’UEA sono ben oltre 5000.
Tra i successi maggiori più recenti, il film “Gerda malaperis” del brasiliano Joe Bazilio, interamente progettato, scritto e girato in esperanto, tratto dal libro originale omonimo dello svizzero Claude Piron, che ha raggiunto in pochi mesi la sua terza edizione, spingendo l’autore a preparare