Firenze, 31 luglio 2006- Le vendite commerciali toscane sono in ripresa da sei mesi. Nel primo trimestre 2006 l'andamento tendenziale delle vendite del commercio al dettaglio della Toscana risulta positivo (+0,4%), leggermente superiore a quello nazionale (+0,3%), di poco inferiore alla macroarea Centro (+0,6%).
A determinarlo è stata la buona performance della grande distribuzione (oltre 20 addetti) che ha registrato un +2,3%, uguagliando il dato nazionale e superando quello del Centro.
Si arresta la caduta delle imprese di medie dimensioni (6-19 addetti) con un +0,1%, dopo un ciclo negativo di 14 trimestri; situazione difficile (-1,9%), anche se rallentata, per le strutture commerciali più piccole (1-5 addetti).
Lo rileva l'Osservatorio regionale sul Commercio, a conclusione dell'indagine condotta da Unioncamere Toscana su dati relativi al primo trimestre 2006.
Nel primo trimestre 2006, in Toscana è stata decisamente favorevole la dinamica delle grandi strutture commerciali (ipermercati, supermercati e grandi magazzini) che hanno registrato un incremento delle vendite del 2,6%, sullo stesso livello di quelle nazionali e superiore a quelle dell'Italia Centrale (2%).
Fra gli esercizi specializzati, in controtendenza con l'andamento nazionale, sono aumentate le vendite di prodotti alimentari (0,6%), mentre risultano in contrazione quelle di prodotti non alimentari (-0,5%), con punte più basse nelle categorie "abbigliamento e accessori" e "prodotti per la casa ed elettrodomestici".
A livello territoriale, la ripresa dei consumi è significativa nelle province di Firenze (+1,3%) e Pisa (+1,2%), seguite da Siena (+0,8%) e Grosseto (+0,5%).
Qualche difficoltà a Livorno, Lucca, Pistoia, Prato, Arezzo ma, soprattutto, nella provincia di Massa Carrara (-2,5%).
In espansione risultano le vendite delle imprese plurilocalizzate, con almeno 2 unità operative in Toscana (+1,4%), mentre registrano flessioni i punti vendita ubicati nei territori a vocazione turistica (-1,4%) e nei centri storici o nel centro città (-1,1%).
Aspettative per il secondo trimestre 2006
Sul piano previsionale, le aspettative degli imprenditori al commercio sono ottimistiche, con un 48% di risposte orientate all'aumento, un 30% alla stabilità ed un 22% alla diminuzione.
Il clima positivo risulta generalizzato fra le diverse categorie, anche da parte della grande distribuzione e degli esercizi specializzati in generi alimentari, che pur esprimono saldi più contenuti rispetto alle medie e piccole imprese ed agli esercizi specializzati non alimentari.
I valori più elevati vengono dagli esercizi specializzati non alimentari, soprattutto dalle imprese del settore abbigliamento.
Le attese sono maggiormente favorevoli nelle province di Prato, Arezzo, Grosseto e pessimiste a Livorno.
Il rasserenamento del clima di fiducia, rispetto all'andamento a breve del mercato, non sembra tuttavia tradursi per il momento in una corrispondente accelerazione degli ordini verso i fornitori.