Questa frase è stata ripetutamente ritmata dai cittadini di Campi e della piana fiorentina, che in centinaia hanno contestato il dietrofront deciso dalla Sindaco Alunni e dalla Giunta di Campi Bisenzio sulla questione dell’inceneritore, ma anche le stesse modalità con le quali è stato organizzato il Consiglio Comunale aperto, che nei fatti non hanno consentito un’effettiva partecipazione, sia per mancanza di spazio che di un’adeguata amplificazione.
Dopo che il Presidente del Consiglio Comunale ha respinto la richiesta del PRC e di tutte le opposizioni di aggiornare l’assemblea, per permettere a tutti di esprimersi, è cresciuta la contestazione dei cittadini nei confronti di una scelta che è stata vissuta come un voltafaccia inaccettabile verso il movimento guidato dalla stessa Amministrazione Comunale e che ha coinvolto – nei mesi scorsi – migliaia di persone.
"L’unico vero scopo del consiglio di Lunedì 29 maggio è stato quello -si legge in un documento del Partito della Rifondazione Comunista- non di ascoltare e valutare realmente la volontà dei cittadini, ma solo di ratificare lo spostamento di 200 metri dell’inceneritore: la stessa Sindaco Alunni, gli assessori e i capigruppo di maggioranza non hanno ritenuto di prendere la parola per motivare tale decisione, come invece sarebbe stato loro dovere e come è stato ripetutamente richiesto.
Non sono stati i cittadini che hanno impedito loro di parlare: in realtà non avevano motivazioni comprensibili ed accettabili a sostegno di questo repentino cambio di fronte!
La giunta e la maggioranza erano in palese difficoltà ed i cittadini non hanno sopportato la separatezza e l’autoreferenzialità di questa scelta, che indebolisce la stessa credibilità democratica dell’Amministrazione Comunale".
Rifondazione Comunista ha confermato nel corso dell’assemblea la propria netta opposizione agli inceneritori e il proprio sostegno ai Comitati per le motivazioni più volte esposte, ed ha chiesto alla Giunta di Campi di scegliere chiaramente tra i propri cittadini da un lato e la logica di “palazzo” dall’altra.
"Il PRC -conclude il documento dei Gruppi Consiliari Comune di Campi, Provincia di Firenze e Regione Toscana- preoccupato per questa pericolosa frattura tra istituzioni e comunità locale, ha richiamato con forza il programma de l’Unione, che si pone l’obiettivo di cambiare il Paese ed il rapporto tra politica e cittadini: non si fanno le grandi scelte senza la partecipazione e contro la volontà delle popolazioni. Non è un caso che l’Unione non esista ancora nei nostri territori: la si potrà costruire solo attraverso un confronto partecipato e rimettendo in discussione negative scelte di governo, tra cui la gestione dei rifiuti.
La mancanza di consenso deve diventare un fattore escludente per la realizzazione di impianti complessi come gli inceneritori o le grandi opere, soprattutto quando esistono – come in questo caso – positive e credibili alternative".