A rischio le viti toscane: pioggia e caldo favoriscono peronospora e mal bianco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2006 14:24
A rischio le viti toscane: pioggia e caldo favoriscono peronospora e mal bianco

Firenze, 5 maggio 2006- “Servono trattamenti immediati per salvaguardare le viti toscane dal rischio di peronospora e mal bianco”. A lanciare l’allarme per la minaccia che grava sulla produzione vitivinicola della nostra regione è Simone Tofani, responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia, che evidenzia come sia necessario prevenire l’insorgenza dei due patogeni.

“La vegetazione delle piante, già oltre i 10 centimetri – spiega Tofani –, e le alte temperature, in caso di pioggia, sono ideali per il diffondersi della peronospora delle vite e dell’oidio o mal bianco e rendono ancora più urgenti i trattamenti preventivi contro l’attacco dei due funghi della vite.

A rischio ci sono praticamente tutte le zone vitivinicole della Toscana, anche i territori che monitoriamo con i nostri soci, dal Chianti alle colline di Scandicci, dalla Valdisieve a Montespertoli e Castelfiorentino, passando per Bagno a Ripoli. Si tratta di due infezioni molto pericolose e difficili da curare. La peronospora della vite si ripercuote sulla produzione, colpendo sia la quantità che la qualità, attraverso la sua forma larvata, mentre l’oidio incide principalmente sulla qualità dell’uva e del vino, spaccando gli acini e aprendo la strada a funghi secondari come la botrite”.



L’unica possibilità per scongiurare il pericolo è effettuare in tempi brevi i trattamenti preventivi, anche se la nuova normativa sui prodotti per la cura delle piante rischia di creare qualche problema.

“Si interviene in un primo tempo con i ‘citotropici’ – ricorda Tofani –, prodotti che non circolano, vengono assorbiti solo dalle foglie e non vengono dilavati dalla pioggia, dotati di una capacità eradicante in grado di debellare la peronospora anche se in fase latente.

Più avanti, verso giugno, si passerà al trattamento con i ‘sistemici’, quando la vite è nella fase della fioritura. La cura si può essere effettuata congiuntamente per la peronospora e per il mal bianco. Con l’entrata in vigore della nuova normativa sugli agrofarmaci, che richiede la registrazione ministeriale, però, c’è il rischio di avere qualche difficoltà a trovare certi prodotti. Prima, i prodotti naturali potevano essere utilizzati anche senza l’autorizzazione ministeriale, purchè non avessero nomi di fantasia, adesso no.

Molte aziende non hanno ancora effettuato le registrazioni e non si possono neanche vendere le scorte già presenti nei magazzini. Penso, per esempio, allo zolfo polverulento, che si utilizza per combattere l’oidio: c’è difficoltà a reperirlo con la debita registrazione. Carenze che rischiano di compromettere la futura produzione vitivinicola”.

In evidenza