4 maggio 2006- Firenze - Delineato stamattina a Firenze, nel corso di un incontro di
studio promosso dalla Regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti,
il quadro delle politiche sociali per l'infanzia e l'adolescenza in
Toscana. L'occasione per il confronto è stata la presentazione del
rapporto statistico sui dati delle zone sociosanitarie della Toscana,
relativi ai servizi e agli interventi sociali per bambini e ragazzi,
in famiglia e fuori famiglia. Il rapporto, curato
dall'Istituto (che, in base alla Legge Regionale 31 del 2000, svolge
funzione di Centro regionale di documentazione sull'infanzia e
l'adolescenza) grazie al monitoraggio attivato in Toscana fin dal '97,
fornisce una consistente mole di informazioni quantitative relative ai
principali temi delle politiche per i minori, mettendo per la prima
volta insieme alcune serie storiche di dati statistici del periodo
1999-2004 e, fino al 2005, relativamente alle adozioni.
All'incontro di studio hanno partecipato tra gli altri l'assessore
alle politiche sociali, Gianni Salvadori, il presidente del Tribunale
per i Minorenni di Firenze, Gianfranco Casciano, e la sociologa Laura
Balbo.
"Gli interventi sull'infanzia sono di carattere preventivo - ha spiegato Salvadori - in un'ottica di investimento sui minori e di coinvolgimento, per quanto possibile, della famiglia di origine la quale, parallelamente al lavoro condotto sul minore, è supportata nel superamento delle proprie difficoltà. Per l'attuazione degli interventi socio-assistenziali e socio-educativi a favore dei minori è stato individuato in ogni zona socio sanitaria un responsabile per l'Area dei minori che assicura unitarietà alla programmazione e alla realizzazione degli interventi, in maniera da non lavorare in modo parcellizzato sul minore.
L'attività condotta attraverso l'Osservatorio sui minori e grazie alla gestione tecnica dell'Istituto
degli Innocenti di Firenze - ha concluso l'assessore - ci permette di
avere a disposizione serie storicizzate di dati statistici relativi
alla condizione minorile e ai servizi per l'infanzia, l'adolescenza e
la famiglia, utili per il supporto alla programmazione e alla
realizzazione degli interventi su scala regionale".
I dati del rapporto indicano una leggera crescita degli interventi di
assistenza economica erogati a favore dei nuclei familiari con figli
minori che passano dai circa 7.000 del 2003 agli oltre 8.000 del 2004,
e una relativa stabilità dell'assistenza domiciliare educativa
territoriale (che raggiunge oltre 8.000 nuclei con figli minori nel
triennio 2002/2004 in Toscana).
Si conferma così la tendenza a una
crescente capacità dei servizi di realizzare misure di contrasto e
prevenzione dell'emarginazione e del disagio sociale e di promozione
di fattori protettivi per i bambini e i ragazzi che vivono in famiglia.
A sostegno di bambini in difficoltà si ricorre più spesso
all'affidamento familiare (da 1.229 casi del 2002 ai 1.302 del 2004),
un tipo di intervento che diventa più flessibile e articolato, con la
netta prevalenza di affidamenti di tipo giudiziale rispetto a quelli
di tipo consensuale (nel 2004 erano una percentuale superiore al 70%
del totale), indice di situazioni conflittuali con le famiglie di
origine, e con una rilevante presenza di affidamenti a parenti (pari a
circa il 50% dei casi).
E' in crescita, in tutte le zone, il numero dei bambini e dei ragazzi
interessati da affidamenti familiari part-time (che superano i 160
casi nel 2004 contro i circa 100 del 2002); di rilievo è la crescita
dei ragazzi stranieri in affido (da 381 a 487 unità nel periodo
2002/04).
Prevalgono gli affidamenti di durata oltre i tre anni (che
oscillano nel periodo 2002/2004 tra il 40 e il 50% del totale dei
casi), seguiti da quelli di durata inferiore ai 2 anni (1 affido su 3).
Il dato dei ragazzi ospiti dei servizi residenziali è in leggera
crescita (circa 700 casi nel 2004 contro i 624 del 2002) ma, mentre
è ridottissima la quota di bambini 0-6 anni (inferiore ai 20 ingressi
nel corso dell'anno), prevalgono invece gli adolescenti tra i 15 e i
17 anni, tra i quali molti stranieri; la quota di ragazzi stranieri
passa nello stesso periodo da circa un terzo a quasi la metà dei minori
accolti (circa 140 ingressi l'anno).
Il dato risulta confermato nei
centri di pronta accoglienza, dove la quota-parte di ragazzi stranieri
presenti al 31 dicembre 2004 sale fino al 60%.
Sul tema delle adozioni in Toscana prevalgono nettamente le
internazionali su quelle nazionali (con punte che sfiorano il 95% del
totale dei bambini adottati negli anni 2000 e 2001, attestandosi
intorno all'87% nel 2004); in relazione alle 4.748 coppie che hanno
presentato domanda al Tribunale per i Minorenni di Firenze, alla data
del 31 dicembre 2004, si registrano inoltre circa due terzi di domande
sia nazionali che internazionali.
In particolare, per quanto riguarda il fenomeno dell'adozione nazionale, nel periodo '99-2004 si registra: una media di 95 casi di iscrizioni nel registro per l'accertamento dello stato di abbandono dei minori; una media di circa 40 dichiarazioni di stato di adottabilità da parte del Tribunale cui corrisponde una media di circa 40 sentenze di adozione (che oscillano da un minimo di 18 minori adottati nel 2000, ad un massimo di 70 nel 2003).