Firenze 6 marzo 2006- Nel 2005 in Toscana il saldo imprenditoriale è risultato positivo (+3.950 unità, per un +1,0%), anche se il fenomeno della cessazione d'impresa ha subìto un'intensificazione (6,6%, il valore più elevato degli ultimi cinque anni). A far da traino sono state le società di capitale, mentre le altre tipologie imprenditoriali non hanno mostrato incrementi rilevanti. In particolare spiccano gli incrementi registrati a Pisa, nelle province della fascia costiera e nel settore dell'edilizia.
L'analisi arriva dall'indagine Movimprese di Unioncamere Toscana, riferita alla natalità e mortalità delle imprese registrate presso le Camere di Commercio nel IV trimestre 2005, e relativo consuntivo dell'anno.
"L'anno appena trascorso ha evidenziato il permanere di una fase economica ancora difficile, ma nonostante questo il tessuto imprenditoriale toscano ha continuato ad ampliarsi e ad orientarsi verso tipologie di imprese maggiormente strutturate - ha commentato il Presidente di Unioncamere Toscana, Piefrancesco Pacini - Questo è un fenomeno che stiamo registrando da qualche anno a seguito dell'introduzione del nuovo diritto societario e della facoltà di esercitare un'impresa artigiana anche sotto forma di società a responsabilità limitata pluripersonale.
Sarebbe importante capire quante di queste forme societarie più strutturate rappresentano un'evoluzione di forme "personali" od addirittura individuali. Sarebbe infatti un segnale che il nostro tessuto imprenditoriale vuol crescere e rafforzarsi anche dimensionalmente".
Sono state 6.687 (1,62%) le nuove iscrizioni del quarto trimestre che, a fronte di 6.151 cessazioni (1,49%), hanno fatto registrare un incremento di 536 unità, per un tasso di crescita del +0,13%, portando a quota 413.950 lo stock dell'anno.
Il confronto con le altre regioni mette in luce come il periodo attraversato dall'imprenditoria toscana sia in linea con molte altre realtà territoriali, e di poco inferiore al dato nazionale (+1,3%).
Ancora una volta le province della fascia costiera sono risultate maggiormente dinamiche, con un tasso di crescita del +1,3%, mentre quelle dell'area interna si sono fermate al +0,7%.
Elevate le crescite delle province di Pisa (+1,8%), Massa Carrara (+1,6%), Arezzo (+1,4%), Lucca e Pistoia (+1,3%), Grosseto (+1,2%) e Siena (+1,0%). Più contenute quelle di Firenze (+0,2%), Prato (+0,6%) e Livorno (+0,8%).
Nell'analisi per forma giuridica, ancora una volta l'incremento maggiore lo hanno registrato le "società", soprattutto le società di capitale (+3.343 unità, +4,4%), mentre le società di persone hanno segnato un aumento lieve (+299 unità, +0,3%). Si ferma invece al +0,1% la crescita delle altre forme giuridiche, per le quali si evidenzia una consistente riduzione delle imprese cooperative registrate (-6,6%), uno stagnante +0,3% per le ditte individuali ed un +4,6% per le restanti forme giuridiche.
Sono cresciute, anche se di poco, le imprese artigiane (+0,7%) portando a quota 117.186 il numero di imprese iscritte all'Albo Artigiani a fine 2005.
Tra i settori in espansione quello edile, nel 2005, ha incrementato la propria consistenza di 2.897 unità (+5,0%).
In calo invece il comparto manifatturiero, con riduzioni consistenti nel tessile-maglieria (-5,6%) e nel cuoio-calzature (-1,2%), ma non nel settore confezioni-abbigliamento (+1,4%). Nella meccanica aumenta il numero delle imprese dei mezzi di trasporto (+6,4%), seguite da elettronica e meccanica di precisione, e da metalli e prodotti in metallo che crescono a tassi prossimi al mezzo punto percentuale. Perdono imprese i settori orafo, legno e mobili, minerali non metalliferi, carta ed editoria. Crescono invece la trasformazione alimentare (+2,4%) e la chimica-gomma-plastica (+0,3%).
Nei servizi aumentano le imprese nei settori dei servizi alle imprese, alberghi e ristoranti, istruzione, sanità ed altri servizi sociali, altri servizi pubblici sociali e personali, trasporti e telecomunicazioni.
Si registrano invece riduzioni nei settori del credito e assicurazioni e del commercio e riparazioni. Continua infine il processo di riduzione delle imprese agricole che nel 2005 scendono di 413 unità, per un tasso di variazione del -0,8%.