La Facoltà di Ingegneria di Firenze ha sede nell'ex Seminario Minore Arcivescovile di Santa Marta, nella omonima via che si arrampica sulla collina che sovrasta Rifredi e sfuma nel colle di Montughi. E' la parte di città ancora immersa nel verde e adiacente le mura di antiche ville e conventi, da Villa Ruspoli a Villa Fabbricotti, da Villa Le Macine al Monastero di Santa Marta, ecc., che lasciano comprendere come si configuravano i dintorni di Firenze prima dell’espansione urbana.
L'immobile, possesso trecentesco dei Dell'Accetta, fu trasformato nel Seicento dai Gerini in sontuosa dimora con annesso un giardino all'italiana.
Nel 1930 il complesso venne ampiamente ristrutturato per adattarlo a sede del Seminario vescovile perdendo i fastigi e l'ornamentazione barocchi e la componente scenografica dei giardini. Nel 1980 il complesso di Santa Marta venne acquistato dall'Università con i fondi stanziati per l'attuazione del Piano pluriennale di finanziamento dell'edilizia universitaria (Legge 50/1976).
Attualmente l'area, di proprietà dell'Università, è distinta in due parti (vedi aerofoto):
A. Area a parco pubblico (di circa 3 ettari)
B.
Area con destinazione a "Attrezzature e servizi pubblici, sede della Facoltà di Ingegneria e parco pubblico di pertinenza (di circa 3,1 ettari).
L'edificio sede della facoltà è l'ex Seminario Minore Arcivescovile, con i suoi annessi; è stato realizzato nel 1935 ed è vincolato dalla Soprintendenza.
L'Università, per finanziare il trasferimento della Facoltà di Ingegneria nel Polo Universitario di Sesto Fiorentino, ha deciso di vendere l'intera area e gli edifici che sono attualmente presenti.
Nell'aprile del 2005 il Comune ha avviato il procedimento per "valorizzare l’area, al fine di reperire le risorse mancanti e necessarie al trasferimento suddetto, attraverso un cambio di destinazione dello strumento urbanistico vigente del Comune di Firenze".
Per la formazione del nuovo atto di pianificazione viene individuata quindi una Variante al PRG che propone di lasciare immutata la funzione dell'area A, di eliminare la destinazione ad "Attrezzature e servizi pubblici" della parte B, di non individuarne le nuove funzioni, lasciando la determinazione del futuro assetto dell'area alla redazione di un Piano Urbanistico Convenzionato che abbia il solo compito di ratificare le eventuali trattative che potrebbero essere già in corso con i gruppi economici interessati.
In proposito il Comitati dei Cittadini di Firenze annuncia che vigilerà su trasferimenti delle attività didattiche, cartelli dei lavori, trasformazione di annessi lungo il perimetro della proprietà.