della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, dei consiglieri Leonardo Pieri e Pierluigi Ontanetti e della capogruppo di Unaltracittà/unaltromondo Ornella De Zordo
La lacerazione che si sta consumando fra le azioni della giunta e la città è al centro della nostra critica dal primo giorno di questa legislatura. La lacerazione raggiunge in questi giorni gli stessi rapporti fra Giunta e maggioranza che impone una pseudo soluzione tampone sugli euro 0. A luglio dovremo fare quello che abbiamo già ripetutamente chiesto: uno sportello per conoscere le reali situazioni, perché non è detto che gli incentivi siano sufficienti per tutti e e che per tutti sia sufficiente l'incentivo: e saranno i più deboli che invece dovranno ottenere aiuti maggiori.
Non si può dissertare sulla partecipazione e continuare ad agire con arroganza nei confronti di una città palesemente in sofferenza, specie sui temi della mobilità e dell'inquinamento. Il tema dell'inquinamento, e della salute, è di tale gravità che non può essere trattato con questi irresponsabili balletti fra un provvedimento classista e di dubbia utilità e un inutile rinvio, senza mettere in campo una serie di altri provvedimenti volti a ridurre tutti gli agenti inquinanti, men che meno si può andare a diritto con le scelte per bruciare i rifiuti.
La necessità di cambiamenti culturali rispetto alla mobilità dovrebbe essere argomento su cui l'Amministrazione per prima dovrebbe impegnarsi, attraverso un pieno coinvolgimento dei cittadini sia sulle scelte che sui processi attuativi: e certamente non va in questa direzione l'inaugurazione di un parcheggio per 521 auto e 112 motorini alla Fortezza da Basso. Le difficoltà denunciate dai cittadini per i cantieri della tramvia, la mancanza di piste ciclabili, l'inefficienza del mezzo pubblico dai treni ad Ataf ai taxi, ora il blocco degli euro 0, non sono manifestazioni di isteria collettiva ma richiesta di programmazione e progettazione che tenga conto del bisogno quotidiano: troppo facile marchiare queste manifestazioni come conservatrici, irresponsabili ecc.
invece che prenderne atto, aprire tavoli di discussione quartiere per quartiere, decidere e calendarizzare insieme gli interventi. Il Bilancio appena approvato solo per una nostra sollecitazione prevede un investimento appena evidente sulle busvie per facilitare il mezzo pubblico, ma siamo lontani da una politica della mobilità che si misuri con il problema della salute dei cittadini. Non si può affidare alla speranza, e non siamo più solo noi a dirlo, che lo stellone che illumina Firenze continui a risplendere: si tratta di responsabilità politica che evidentemente questa Amministrazione non è in grado di svolgere adeguatamente.