10/11/2005- Si è aperto oggi alle 9.30 con il saluto di Carlo Azelio Ciampi, letto dal presidente del Vieusseux Enzo Cheli, il Convegno “La parola Democrazia.” Ciampi ha sottolineato la necessità di un impegno etico per la democrazia che coinvolga “le istituzioni della repubblica, la scuola, il mondo della cultura e tutti i cittadini”. Questa etica necessaria è stata ripresa dal presidente emerito della Corte costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, primo relatore della mattinata. Il convegno chiuderà il suo primo giorno di lavori nel tardo pomeriggio con la relazione di Massimo D’Alema.
L’incontro, organizzato dal Gabinetto Vieusseux, intende riflettere sulle grandi trasformazioni e sui principali problemi attraversati dai sistemi politici occidentali: crisi di partecipazione degli elettorati, costi sempre più alti della comunicazione politica, rapporti tra politica e poteri economici forti, crisi dei partiti e della militanza, rapporti tra stati nazionali e forme sovranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite, Fondo Monetario Internazionale).
Al Convegno, presieduto da Enzo Cheli, e da Giovanni Gozzini, rispettivamente Presidente e Direttore del Gabinetto Vieusseux, interverranno alcuni tra i maggiori rappresentanti del parterre politico italiano, costituzionalisti, filosofi, filologi e molti illustri studiosi di sociologia, storia, diritto, storia e scienza della politica.
“Portiamo gli atti del convegno di oggi e domani a Firenze sulla parola Democrazia in tutte le scuole superiori.
Il Gabinetto Vieusseux ha avuto una importante intuizione nell’organizzare questo appuntamento in un momento in cui riflettere sul senso della democrazia ha una grandissima attualità. Rendiamo anche tutti i nostri giovani partecipi di un dibattito che svolge una fondamentale funzione civica”.
L’idea è del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che oggi ha fatto gli onori di casa ai partecipanti del convegno. I lavori si svolgono in Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia e luogo simbolo per il tema della democrazia, o meglio del ritorno della democrazia, perché fu qui che nell’agosto del 1944 si insediò il primo governo della Firenze liberata dal nazifascismo.