Brevetti software: si allarga il fronte del no anche nelle P.A.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2005 19:44
Brevetti software: si allarga il fronte del no anche nelle P.A.

Si allarga il fronte a favore del software libero. La protesta contro la direttiva sulla brevettabilità del software approvata lo scorso 7 marzo dal Consiglio dell'Unione europea coinvolge molte città italiane. Le associazioni contro i brevetti e il monopolio dei programmi informatici hanno promosso una serie di conferenze e workshop itineranti tra Siena, Firenze, Milano, Torino e Roma.
No ai brevetti sul software: è questo lo slogan che a partire dalla metà di aprile sostiene la protesta delle associazioni a difesa del diritto degli utenti di studiare e adattare programmi alle proprie necessità, migliorali e condividerli con tutta la comunità virtuale.

I promotori della protesta si schierano a favore della libertà di conoscenza "che può passare solo attraverso sistemi operativi, elaboratori di testo, gestori di database, navigatori e, in generale, programmi di qualunque tipo per i quali sia garantita all'utente la possibilità di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software".
Il voto del Consiglio europeo, oltre ad alimentare ulteriormente un dibattito vivo da anni, ha suscitato forti perplessità anche dal punto di vista del metodo: la decisione è stata infatti presa nonostante nello stesso Consiglio non ci fosse una maggioranza "della popolazione europea" a supporto del testo, anche se Danimarca, Polonia e Portogallo avevano chiesto di verificarne l'esistenza.

La richiesta però è stata rifiutata dalla presidenza di turno del Lussemburgo. L'Italia si è astenuta.
Le reazioni sono state immediate, come la lettera aperta della Free Software Foundation Europe a Catherine Parmentier, direttore esecutivo del network Eurocities, in merito ai possibili effetti negativi della direttiva sulle politiche e i servizi di e-government. Le reazioni, infatti, non si sono fatte attendere anche nel settore della comunicazione pubblica e dell'e-gov. Il Comitato strategico della Rete Telematica Toscana, per esempio, ha parlato di minaccia al sistema economico locale, prendendo posizione a favore del "ricco tessuto di aziende innovative di piccole dimensioni che non avrebbe di fatto gli strumenti per accedere alle protezioni del brevetto e sarebbe paralizzato da un esteso ricorso ad esse da parte dei grandi produttori, per lo più non europei".
Il software libero, il cui prodotto di punta è Linux, si pone in antitesi alla tecnologia a codice chiuso Windows sviluppata dalla multinazionale Microsoft, che intanto sta già attraversando una fase delicata per via delle infrazioni aperte negli Stati Uniti e in Europa (che ha stabilito una maxi multa da quasi 500 milioni di euro) per aver violato le norme della concorrenza e aver abusato di posizione dominante nel mercato.
La battaglia ora si sposta al Parlamento Europeo, che dovrà esaminare la direttiva in seconda lettura.

La trattativa andrà avanti ancora per un certo lasso di tempo: il Commissario europeo competente ha ritenuto accettabili da parte della Commissione solo 22 dei 64 emendamenti parlamentari e sarà avviata una trattativa tra il Consiglio e il Parlamento, che probabilmente si protrarrà oltre giugno, condotta con il nuovo Parlamento.
Un incontro sul tema è promosso dalla Biblioteca Comunale del comune di San Lazzaro di Savena (BOLOGNA) e ERLUG - Emilia Romagna Linux User Group il prossimo 26 aprile alle ore 21.

Hanno aderito all'iniziativa Renzo Davoli, professore di sistemi operativi alla facoltà di Computer Science, Università di Bologna; Hans Reiser, file system Architect/Project Mnager/Programmer, il creatore di reiserfs; Enrico Zini, sviluppatore Debian, socio ErLug, membro Bfsf, imperatore della galassia, Visionario della Dominazione Totale Mondiale.

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