Ambiente, cultura di impresa e responsabilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2005 22:26
Ambiente, cultura di impresa e responsabilità

firenze- Ambiente, sviluppo economico e sostenibilità sociale possono coesistere. Anzi, l’innovazione tecnologica può accrescere la qualità della vita. Negli ultimi anni non mancano buone pratiche e progetti pilota: dalla depurazione delle acque nel distretto conciario, tessile e cartario all’impianto ad idrogeno che presto sarà realizzato ad Arezzo o alle produzioni ecosostenibili del distretto del mobile di Poggibonsi, certificate con il marchio “Green Home”. “Quello che mancava – spiega l’assessore al sistema produttivo della Toscana, Ambrogio Brenna - è un indicatore, o meglio una serie di indicatori economici, sociali, ambientali e di innovazione tecnologica, capaci di misurare la ‘tecnosostenibilità’, ovvero il livello di innovazione e gli obiettivi di sostenibilità raggiunti.

Indicatori che presentiamo appunto oggi”. “In fase di selezione valutativa - aggiunge Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente – questi indicatori potranno essere un valido strumento da inserire come voci all’interno del formulario per la presentazione dei progetti. Si avrà la possibilità, in questo modo, di ottenere informazioni più approfondite e più trasparenti riguardo la sensibilità socio-ambientale dei soggetti proponenti e si potranno stimolare azioni di innovazione mirate realmente allo sviluppo sostenibile, che abbiano cioè non solo valore produttivo ma anche una ricaduta collettiva e territoriale”.
“Misurare la ‘tecnosostenbilità’ – ha sottolineato ancora Brenna - aiuterà anche la diffusione di una diversa cultura.

E per questo abbiamo creduto in questo progetto sviluppato da Legambiente insieme al dipartimento di scienze aziendali dell’università di Firenze. Disporre di questi indicatori sarà utile anche per la selezione dei progetti di innovazione da finanziare nei prossimi anni”. “Dal 2001 al 2006 - conclude - per la ricerca e l’innovazione abbiamo impegnato come Regione 260 milioni di euro: investimenti per servizi collettivi ed incentivi agli investimenti delle piccole e medie imprese. Sono i numeri dell’innovazione toscana”.
Gli indicatori di ‘tecnosostenibilità’, trenta in tutto, terranno conto, tra l’altro, dei posti di lavoro creati dai progetti di innovazione tecnologica, della qualità dell’occupazione e delle certificazioni di responsabilità sociale, dell’utilizzo delle risorse (rinnovabili e non), della gestione dei rifiuti e del materiale di scarto, degli effetti sulle generazioni future.

Verranno privilegiati i progetti che avranno un ridotto impatto ambientale ma che anche condivideranno il know how e i risultati raggiunti con la filiera delle altre aziende e con la comunità scientifica. Sarà valutata la possibilità di implementazione operativa, su larga scala, dell’innovazione teccnologica messa in atto. In via sperimentale, ai progetti già conclusi e finanziati con il Docup e il Programma regionale di azioni innovative, sarà applicata una griglia composta da dieci di questi indicatori.

(wf)

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