firenze- In passato c’erano solo le Strade del Vino – ben 15 in tutto il territorio regionale – ma ora ad esse si sono aggiunte quelle dell’olio e dei sapori: una realtà in crescita, imperniata sul legame stretto che in Toscana unisce produzioni agroalimentari di qualità e territori e su cui il governo regionale sta scommettendo con forza. Ma anche una realtà di interesse sempre maggiore per la nostra economia rurale e per le singole imprese agricole. E di tutto questo si è parlato oggi all’Auditorium del consiglio regionale, nel convegno “Le strade per valorizzare la multifunzionalità dell’azienda agricola”, i cui lavori sono stati introdotti dall’assessore all’agricoltura Tito Barbini.
“Dopo l’approvazione della legge che ha ampliato questa esperienza dal vino agli altri prodotti di grande qualità in Toscana la realtà delle Strade ha conosciuto un nuovo grande impulso e oggi se ne contano già ben 19 – ha spiegato Barbini – Ma ancora più importante, al di là del dato puramente quantitativo, è la consapevolezza che c’è dietro questo movimento. La Strada non è solo una segnaletica specifica installata lungo alcuni degli itinerari più suggestivi della nostra regione, ma un modo per promuovere un intero territorio ed un’intera cultura attraverso le sue produzioni agroalimentari di più elevata qualità.
Le sue potenziali ricadute sull’economia rurale di un’area e delle singole imprese sono assolutamente notevoli, e basti pensare a che cosa le Strade possono rappresentare, se sostenute e valorizzate in modo adeguato, per un certo tipo di turismo e per la commercializzazione dei prodotti in azienda. Per questo motivo queste realtà hanno rappresentato un impegno forte della legislatura regionale”.
La nuova normativa
Una parte importante di questo impegno è stata l’approvazione della legge regionale 45/2003 che ha ampliato l’esperienza delle Strade del vino ad altri prodotti toscani di grande qualità che negli anni sono stati oggetto di riscoperta e promozione quali:
produzioni agricole e agroalimentari di qualità disciplinate dal regolamento comunitario 2081 relativo alle denominazioni di origine protetta (Dop) e alle indicazioni geografiche protette (Igp);
produzioni previste dal regolamento comunitario 2092/91, relativo alla disciplina dell’agricoltura biologica;
produzioni previste dal decreto del Ministro delle politiche agricole 350/1999 relativo ai prodotti tradizionali;
produzioni di cui alla legge regionale 25/1999 istitutiva del marchio “Agriqualità”.
La legge ha cominciato a dispiegare i suoi effetti dopo l’approvazione del regolamento di attuazione del 16 marzo 2004.
Le nuove strade
Lo scorso ottobre, grazie ad una delibera della giunta regionale, è stato così possibile istituire 4 nuove Strade, che coinvolgono oltre 400 soggetti, tra enti pubblici e imprese. Sono:
La Strada dell’olio dei Monti Pisani, cui aderiscono 5 enti locali e 61 aziende
La Strada dei sapori del Casentino (Vitellone Bianco dell’Appennino centrale e Prosciutto del Casentino) cui aderiscono 86 tra aziende produttrici, ristoratori, imprese ricettive ed enti
La Strada dei sapori della Valtiberina Toscana (Vitellone bianco dell’Appenino centrale, Tartufo, Miele) con 90 soggetti aderenti
La Strada dell’olio e del vino Montalbano - Le colline di Leoonardo, con 164 aziende aderenti.
Queste 4 nuove Strade si aggiungono alle 15 del vino già esistenti, ovvero le Strade Vini di Carmignano, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Rufina e Pomino, Colli di Candia e di Lunigiana, Colli di Maremma, Colline Lucchesi e Montecarlo, Colline Pisane, Costa degli Etruschi, Montecucco, Monteregio di Massa Marittima, Montepulciano, Montespertoli, Terre di Arezzo e Vernaccia di San Gimignano.
Ogni anno viene pubblicato un bando per la selezione dei beneficiari dei contributi finanziari regionali. Le risorse disponibili servono a sostenere progetti per centri informazioni ed espositivi, per segnaletica ed attività di comunicazione, per realizzazione ed adeguamento di percorsi sicuri, per l’adeguamento agli standard di qualità. Tutto questo aggiunge una nuova opportunità di valorizzazione a prodotti agroalimentari che già contano molto per l’economia rurale toscana: basti pensare che una recente ricerca di Nomisma sul valore aggiunto prodotto dalle Dop e dalle Igp toscane stima un valore complessivo al consumo di 104 milioni e 101 mila euro, per un totale di 7 mila tonnellate circa di prodotto.
Di questi oltre 38 milioni di euro sono relativi al Prosciutto toscano Dop, oltre 27 all’olio di oliva, quasi 19 alla carne e in particolare al vitellone bianco, che ricomprende anche la Chianina. Tutti prodotti che, non a caso, sono interessati alle Strade dei sapori appena istituite. (pc)