Parcheggio alla Fortezza da Basso: il sindaco ha firmato l'ordinanza che sospende i lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2005 16:08
Parcheggio alla Fortezza da Basso: il sindaco ha firmato l'ordinanza che sospende i lavori

Il sindaco Leonardo Domenici ha firmato nel pomeriggio l'ordinanza per la sospensione cautelare dei lavori del parcheggio interrato in piazza Caduti dei Lager, opera che fa parte del Project financing "Firenze mobilità". Una sospensione che ha l'obiettivo di poter valutare "in un lasso di tempo ragionevolmente breve" la "congruità paesaggistica" del progetto "rispetto alla visione d'insieme che si deve avere della Fortezza da Basso", per poter effettuare una "rinnovata valutazione" nel rispetto dei diversi interessi coinvolti.

Il provvedimento, preparato dal segretario generale Carlo Paolini, dopo aver dato atto che "gli interventi previsti dal project financing sono stati eseguiti nel rispetto delle autorizzazioni ottenute" ricorda che nella primavera scorsa "si è già proceduto ad un ridimensionamento del progetto che ha comportato una considerevole riduzione della volumetria", ma aggiunge che nonostante ciò "si rinnovano ulteriori manifestazioni di perplessità in merito all'impatto visivo dell'opera". "E' pertanto dovere di questa Amministrazione comunale, in ordine alla particolare attenzione mostrata in merito - attenzione che induce ad una riconsiderazione di tale interesse pubblico - procedere ad un riesame dello specifico intervento" e quindi ad una "riponderazione degli interessi pubblici coinvolti e già valutati con la procedura fin qui seguita".


Un esposto alla procura sui lavori per la costruzione del parcheggio sotterraneo in largo Caduti dei Lager, alla Fortezza da Basso, sarà presentato dal capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli. L'incarico è stato affidato all'avvocato Luca Saldarelli. «Si è compromesso uno dei principali monumenti della città - ha detto Razzanelli - in una zona che, secondo le più accreditate indicazioni architettoniche, si sarebbe dovuto preservare da qualsiasi intervento». Secondo il capogruppo dell'UDC «l'intervento è ancora più grave e, come tale, inammissibile, laddove si consideri che obbiettivo primario dell'amministrazione sarebbe dovuto essere quello di esaltare la Fortezza da Basso, recuperando integralmente il perimetro murario e il percorso ambientale di fine Ottocento».

«Con questa opera - ha concluso Razzanelli - si sottrae alla fruibilità dei fiorentini e di qualche milione di turisti uno degli esempi più significativi dell'architettura tardo-rinascimentale. Invece di liberare la Fortezza da Basso si è deciso di inglobarla in una struttura di carattere commerciale, più compatibile con un discount di buon livello che non con una vera e propria opera d'arte».

"Secondo la tradizione dell’Epifania potremmo inviare al nostro Sindaco e ai nostri Amministratori un sacchetto di carbone -scrivono in un documento i Comitati dei cittadini di Firenze- Preferiamo tuttavia porgere un vero dono: una preziosa citazione da Il catechismo per la tutela dei monumenti che Max Dvorak, allievo del grande storico dell'arte della scuola viennese Alois Riegle, pubblicò nel 1916, sull'onda dei disastri e degli scempi prodotti sui centri storici europei dalla fase iniziale dell'industrializzazione.
La lettura e la meditazione del testo, che peraltro immaginiamo ben noto alle persone cui lo offriamo, risulta senza dubbio particolarmente significativa oggi quando il Sindaco Domenici, non riuscendo evidentemente a rispondere alle questioni concrete su misure e ingombri del cemento armato gettato su un bene culturale dell'importanza della Fortezza, invoca, insieme ai suoi sostenitori, la missione della modernizzazione della Città dopo mezzo secolo di immobilismo (ma i nostri amministratori sanno, tra l'altro, fare i conti? In sala d'Armi di Palazzo Vecchio hanno appena inaugurato una mostra che ricorda l'opera del Sindaco La Pira: erano tempi di immobilismo quelli?).


Questo testo venne riscoperto e pubblicato, per iniziativa di Mina Bacci, nel 1971 a Firenze sulla rivista Paragone Arte, fondata e diretta da Roberto Longhi.
In attesa di un confronto pubblico sullo scempio della Fortezza e sui criteri di modernizzazione della città, cui il Sindaco non vorrà certo sottrarsi, ecco dunque un estratto da due paragrafi sulla Distruzione di antiche opere d'arte per malintese idee di progresso e per presunte esigenze dell'età moderna e sulla Distruzione di antichi monumenti per smania di un falso abbellimento:
«Questa trasformazione è avvenuta così rapidamente che spesso non si è avuto il tempo né ci siamo presi la briga di analizzare attentamente ciò che era necessario e, ciechi e sciocchi, abbiamo distrutto le antiche città per sostituirle con quelle nuove che in massima parte appaiono come installazioni provvisorie ed effimere come insediamenti da Far West, non solo per il loro aspetto estetico, ma anche per la loro funzione pratica.[…] È un dovere degli amministratori della città preoccuparsi di tutto questo e […] ogni monumento sacrificato senza assoluta necessità deve essere loro addebitato come segno di incapacità o di faciloneria nell'amministrazione della cosa pubblica[…].

È quasi sempre possibile raggiungere gli stessi obbiettivi pratici senza queste devastazioni e gli imprenditori pubblici e privati, gli amministratori e le autorità che non si preoccupano di tutto ciò devono essere additati come persone dimentiche del loro ufficio e dannose per la comunità».

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