Tumore al polmone: uno screening per la diagnosi precoce

Redazione Nove da Firenze
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20 ottobre 2004 23:29
Tumore al polmone: uno screening per la diagnosi precoce

firenze- Diagnosi precoce anche per il tumore al polmone: è questo l’obiettivo che si prefigge lo studio internazionale I-ELCAP, a cui la Regione Toscana partecipa con un nuovo screening (Italung_CT) realizzato tramite l’uso della Tomografia computerizzata a bassa dose. Lo studio, finanziato dalla Regione Toscana con 450.000 euro, viene svolto, nell’ambito dell’attività del CSPO e dell’Istituto Toscano Tumori, dalle Aziende ospedaliere di Careggi, di Pisa e dalla Asl di Pistoia.

Il coordinamento epidemiologico dello studio è affidato all’Unità operativa di Epidemiologia clinica e descrittiva del CSPO. “Anche in questo campo della ricerca particolarmente importante la Toscana è protagonista a livello internazionale. – afferma l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi - Le azioni per la prevenzione e la cura dei tumori rappresentano il primo dei 12 progetti speciali di interesse regionale che costituiscono la vera novità del Piano sanitario regionale 2005-2007.

Questo studio, a cui parteciperanno volontariamente centinaia di cittadini toscani, ci consentirà di valutare meglio l’efficacia dello screening e quindi di trasferire queste conoscenze nel percorso assistenziale”. Obiettivo dello studio (presentato oggi dal professor Gianni Amunni, direttore tecnico dell’Istituto Toscano Tumori, dal dottor Eugenio Paci, epidemiologo del Cspo e dal dottor Andrea Lopes Pegna, pneumologo dell’Azienda Ospedaliera Careggi), è quello di verificare se la Tomografia computerizzata consente effettivamente di intercettare precocemente i casi di neoplasia polmonare.

Ci sono stati pochi studi precedenti rispetto a questo: lo studio ELCAP di New York, un altro realizzato dall’IEO di Milano e uno studio pilota presso l’Azienda Ospedaliera di Careggi, che ha coinvolto 60 persone. Ma solo una sperimentazione che utilizzi un adeguato gruppo di controllo potrà rispondere al quesito principale e cioè se lo screening riduce la mortalità per questo tumore. E contribuire quindi a valutare i tanti e difficili aspetti legati a questa tecnologia e il rapporto costi/ benefici sia sotto il profilo umano sia economico.

La Tc infatti è una nuova tecnologia molto reclamizzata ma che, se non valutata a fondo e se non utilizzata nell’ambito di corretti protocolli di ricerca, rischia di dare false aspettative alla popolazione, oltre che di sovraccaricare inutilmente la spesa sanitaria. Saranno invitati a sottoporsi alla Tc a bassa dose (su base volontaria e attraverso la collaborazione attiva dei medici di famiglia) persone di entrambi i sessi con età compresa tra 55 e 69 anni, residenti nelle aree di studio (Firenze, Pisa, Pistoia) ad alto rischio di neoplasia polmonare perché fumatori o ex fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni.

Saranno in tutto 1050, 700 assistiti a Firenze e 350 a Pisa e Pistoia. Contemporaneamente altrettante persone che si renderanno disponibili a partecipare volontariamente allo studio verranno seguite nei modi consueti dal medico di base. Entrambi i gruppi saranno monitorizzati e l’andamento dello studio sarà controllato da un Comitato scientifico. Più di 150 persone si sono già sottoposte all’indagine presso il Centro di screening di Firenze. Alla fine del percorso, anche grazie al contributo volontario di tanti cittadini, verrà effettuato un bilancio costi/benefici, per valutare meglio se la risposta più efficace di salute possa essere lo screening oppure, ad esempio, l’intensificazione delle campagna di dissuasione dal fumo di sigaretta, causa certa di tumore al polmone.


Il tumore al polmone in Toscana Secondo le stime del Registro Tumori Toscano (CSPO) in Toscana vengono identificati circa 2100 nuovi casi di tumore al polmone ogni anno, di cui più di 1700 tra gli uomini e circa 400 tra le donne. Le persone ammalate di tumore sempre nell’arco dell’anno sono circa 1900, a testimonianza del fatto che, nonostante alcune guarigioni, la sopravvivenza media per questa neoplasia è ancora molto bassa e inferiore a un anno.

In Toscana la mortalità per questo tumore sta scendendo lentamente tra i maschi ed è stabile tra le donne. Negli ultimi 10 anni le possibilità di ammalarsi di tumore polmonare sono diminuite per un uomo del 20%, nelle donne la probabilità di ammalarsi è negli ultimi dieci anni cresciuta del 5%, dati allineati a quelli del mondo occidentale. Questo fenomeno è strettamente legato alle trasformazioni dell’abitudine al fumo. I principali fattori di rischio sono infatti: fumo di sigaretta, inquinamento dell’aria, condizioni di lavoro.

Le aree che più necessitano di prevenzione sono Viareggio, Lucca e la provincia di Massa-Carrara per gli uomini e Viareggio e Firenze per le donne (soprattutto l’area metropolitana fiorentina). Un esempio: per gli uomini che vivono a Siena le condizioni di rischio sono di un terzo se non della metà inferiori rispetto a quelli che vivono a Viareggio.
Quanto si fuma in Toscana. In Toscana fumano ancora quasi mezzo milione di uomini e più di 350.000 donne.

Mentre per i maschi si è assistito ad una riduzione dal 36% nel 1986 al 30% nel 2000, per le femmine il fenomeno non ha subito variazioni nel periodo considerato (19%). In generale, assistiamo ad un comportamento diverso nei due sessi, che porta tendenzialmente le donne ad uniformarsi al modello maschile. Si stima che circa 100.000 maschi e 50.000 femmine abbiamo un’alta dipendenza da nicotina e che quindi necessitino di aiuto per smettere di fumare. Da un’indagine condotta nel solo comune di Firenze risulta che circa il 30% della popolazione che non fuma è esposta a fumo passivo per più di due ore al giorno.

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