Scoperti affreschi del ‘300 al Santa Maria della Scala. Rimasti nascosti da un muro per più di 700 anni, sono stati presentati oggi “San Geronimo” e “Sant'Ambrogio”, due figure di santi rinvenute nel complesso museale. I dipinti, che si sono trovati di fronte i restauratori quando hanno deciso di abbattere il sottarco atipico della campata est della Cappella del Manto, sono in ottime condizioni. Si leggono con chiarezza i nomi degli autori, Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero, e la data di creazione dell'opera: 1370.
I lavori di restauro al Santa Maria della Scala, finanziati dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, sono iniziati a febbraio e dovrebbero terminare entro la fine del 2005. I progetti riguardano gli affreschi di tre zone dell'ex ospedale: la Cappella del Manto, dove è avvenuta la scoperta; la Sagrestia vecchia; l'abside della Chiesa della Santissima Annunziata. Quando i restauratori hanno fatto crollare il muro della prima campata della cappella, perché insospettiti dalla presenza di un arco atipico, per primo è uscito dall'intonaco il cappello rosso di San Geronimo.
Poi è apparso Sant'Ambrogio, con una spilla a forma di stella, collocata sul mantello, che ritrae il volto di Cristo, e un coltello nella mano sinistra con la punta appoggiata sul libro. Secondo gli esperti, il muro che ha coperto gli affreschi li ha protetti dagli oli e dall'umidità dell'ambiente esterno, soprattutto considerando che quella parte della cappella era adibita a pronto soccorso. La qualità delle opere e l'ottimo stato di conservazione permetteranno inoltre di approfondire la conoscenza della pittura senese della seconda metà del Trecento, rivalutando il lavoro di Cristoforo di Bindoccio e Meo Di Pero, considerati finora artisti minori.
Dopo il ritrovamento degli affreschi nella Cappella del Manto, i lavori di restauro riprenderanno in tutti e tre i cantieri e gli esperti non escludono la possibilità di nuove scoperte.