Oggi è stato eseguito l'ultimo sgombero, dalla scuola Bargellini, per i richiedenti asilo Somali che da più di sei mesi cercano alloggio a Firenze. Ultimo loro rifugio in ordine cronologico. Come al solito imponente lo spiegamento di forze. Almeno una decina di caminonette tra carabinieri e polizia, ed altrettanta polizia municipale. La soluzione è stata trovata in extremis, grazie all'intervento dei rappresentanti politici intervenuti: Lucia De Siervo, Monica Sgherri, Antonella de Zordo. Per un mese i somali in regola con il permesso di soggiorno, saranno ospitati all'ex-ospedale Banti.
Esattamente la stessa soluzione proposta da Lorenzo Bargellini, del movimento di lotta per la casa, circa sei mesi fa e comunque un'altra soluzione provvisoria. Per Monica Sgherri capogruppo di rifondazione comunista a palazzo vecchio "non c'è reale intenzione, anche da parte delle amministrazioni più sensibili a questi temi, come lo è quella di Firenze, di risolvere da sole questi problemi. La situazione sarà esplosiva nei prossimi mesi, si azzardano previsioni di 10.000 rientri in Italia a seguito dell'applicazione effettiva della convenzione di Dublino.
Non è pensabile che solo alcuni comuni si facciano carico di questo per non avere flussi massicci convergenti solo su alcune zone. I fondi necessari devono essere stanziati dallo stato.
Non è possibile che la firma del prefetto compaia solamente sulle ordinanze di sgombero!". Speriamo si parli anche di questo al prossimo G5 che si terrà tra i ministri dell'interno europei a Firenze nel prossimo ottobre. Le sparate dei ministri leghisti, nel mese di agosto hanno soprattutto puntato il dito su come contrastare nuovi ingressi, proponendo l'istituzione di CPT nei paesi di frontiera del nord Africa.
Nulla è stato detto su come gestire le situazioni già in corso.
Ora più che mai, l'unica soluzione che chiede a gran voce la società civile è quella di chiudere i lager per migranti che sono i CPT e cercare soluzioni che restituiscano alla parola accoglienza il suo reale significato. Non è difficile, basta vedere cosa vuol dire sul
vocabolario.
«Sulla vicenda dell'occupazione della scuola Bargellini da parte di alcuni rifugiati somali l'amministrazione comunale è stata ostaggio del movimento di lotta per la casa». Lo hanno detto i consiglieri di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri e Giovanni Donzelli che sulla questione hanno anche presentato una interrogazione.
«Oggi, si è conclusa dopo oltre 30 giorni l'occupazione - si legge nella interrogazione - fin dalle prime ore del mattino l'edificio è stato presidiato da militanti del movimento di lotta per la casa i quali a più riprese hanno impedito l'accesso degli agenti ed hanno di fatto condotto le trattative con le forze dell'ordine ed i funzionari comunali». Alessandri e Donzelli vogliono anzitutto sapere «se è vera la notizia secondo la quale parte della scuola risulterebbe essere stato danneggiata durante l'occupazione e, in caso affermativo, a quanto ammonterebbero i danni»; «se è vero che gli aderenti al movimento di lotta per la casa avrebbero acconsentito alle forze dell'ordine e ai funzionari del Comune di riprendere il possesso dell'edificio dietro l'assicurazione dell'amministrazione che si sarebbe impegnata in una sistemazione dei cittadini somali presso l'ex ospedale Banti situato in località Pratolino, e in caso affermativo, se non ritiene inopportune e gravemente lesive questo tipo di assicurazioni, in considerazione del fatto che lo stesso trattamento non sarebbe quotidianamente riservato ad altri cittadini che versano nelle medesime condizioni dei cittadini somali».
In secondo luogo i due consiglieri di Alleanza Nazionale chiedono di conoscere «il giudizio dell'amministrazione sul comportamento dei militanti del movimento di lotta per la casa i quali»; «se è vero che gli occupanti somali avrebbero usufruito gratuitamente di un servizio navetta predisposto da Ataf per raggiungere l'ex sanatorio Banti»; «se non si ritenga opportuno rivalersi economicamente verso i cittadini somali per il risarcimento dei danni causati all'interno della scuola e per il servizio di navetta espletato da Ataf» e, infine, «se per i senza dimora la tutela del movimento di lotta per la casa e l'uso di infrangere la legge attraverso delle occupazioni abusive, rappresenti per l'amministrazione un passaporto sicuro per un alloggio e per un'assistenza».
Roberto Deri Fotogiornalista freelance