“Più controlli alle Cascine e meno tolleranza per certi raduni, soprattutto quando sfociano in risse e accoltellamenti”: a dichiararlo è Mario Razzanelli, capogruppo dell'Udc in Palazzo Vecchio, in seguito all’accoltellamento tra peruviani avvenuto la scorsa notte.
“L’Amministrazione continua inspiegabilmente a chiudere gli occhi di fronte alla presenza di centinaia di peruviani che durante il fine settimana organizzano feste alle Cascine. Nonostante le continue proteste degli abitanti, esasperati dal rumore e dai sempre più frequenti episodi di microcriminalità, il Sindaco resta a guardare - sottolinea il consigliere -.
Non è più ammissibile che un parco pubblico come le Cascine venga sottoposto a usi impropri a tal punto da impedirne la fruizione da parte dei fiorentini. E’ l’ora che l’Amministrazione prenda provvedimenti seri e intensifichi i controlli non solo nei confronti dei peruviani, ma anche di tutto quel sottobosco che ‘anima’ la notte delle Cascine rendendole off-limits per la gente comune. Il ritorno alla vivibilità di Firenze passa anche attraverso il recupero di tutti i parchi e giardini pubblici e in particolare delle Cascine”.
E veniamo ai Somali protagonisti dello sgombero in Via Capponi.
Gli enti locali non propongono nulla. L'assessore comunale De Siervo sollecita il prefetto a farsi carico della situazione. L'assistente sociale della prefettura dice che non è che non ci sono i fondi, ma che non c'è la volontà politica e che il prefetto non lo riesce nemmeno ad incontrare. Addirittura il vice prefetto Lattarulo lo ammette. La caritas dice che se i Somali fanno "casino" è perché qualcuno li "fomenta". Ma c'è piuttosto ci si da da fare per calmarli, visto quanto sono già "incasinati" per conto loro.
Solo l'Arci fa proposte serie. Pare bloccato per ora lo sgombero del 15 agosto, ma se ci sarà c'è chi propone il duomo come luogo di rifugio e la proposta ha buone probabilità di essere accettata.
Foto di Roberto Deri Fotogiornalista freelance
