Firenze - Stasera al Teatro della Pergola il dramma Idomeneo, che fu rappresentato per la prima volta a Monaco al Nuovo Teatro di Corte, il 29 gennaio del 1781. Nell'opera di Mozart, nella
quale l'artista dà prova della propria meravigliosa capacità compositiva, è rappresentato il mito di Idomeneo, re di Creta.
Si possono ancora scoprire brani
musicali inediti di un compositore tra i più
eseguiti al mondo come Antonio Vivaldi? La
risposta è affermativa e lo dimostrano il
direttore e musicologo FEDERICO MARIA SARDELLI,
il suo ensemble MODO ANTIQUO ed il CORO DEL
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO nel loro concerto -
dal titolo Vivaldi, addio a Venezia - in
programma venerdì 28 maggio, alle ore 20.30, al
Teatro della Pergola, presentando, in prima
italiana, il Nisi Dominus in la maggiore RV 803
per soli e orchestra del "Prete Rosso".
"La scoperta del Nisi Dominus di Dresda - spiega
Sardelli - rappresenta il più importante
rinvenimento vivaldiano degli ultimi decenni.
Fraudolentemente attribuita a Galuppi dal copista
veneziano Iseppo Baldan, l'opera si è rivelata,
fin dalla prima analisi, autenticamente
vivaldiana, tanto per le forti evidenze
stilistiche quanto per l'impiego d'uno
strumentario particolarissimo che all'epoca era
posseduto soltanto dall'ospedale della Pietà,
istituzione in cui Vivaldi insegnò per lunghi
anni e dove, per contro, Galuppi non fu mai
presente. Si tratta di un'opera di grande pregio
musicale, suddivisa in otto movimenti, composta
negli ultimi anni di vita del compositore, tra il
1737 ed il 1739".
"Il Nisi Dominus - prosegue il direttore - fu
ricalcato sulle possibilità e le grandi
opportunità che solo il particolarissimo organico
della Pietà poteva offrire: Vivaldi scelse dunque
di mettere in luce l'abilità vocale di tre
particolari figlie, (soprano, contralto e
tenore), affidandogli ruoli di notevole impegno
virtuosistico; analogamente, sfruttò con la sua
consumata maestria le risorse strumentali che
avevano reso famosa quell'istituzione e che
costituivano un'assoluta singolarità per l'epoca,
come l'uso dello chalumeau, del violino "in
tromba marina", della viola d'amore.
Inoltre,
questa pagina straordinaria prevede un'aria col
violoncello solista ed una coll'organo, secondo
lo stile "per molti stromenti" creato da Vivaldi
per le esecuzioni alla Pietà".
Il Nisi Dominus torna a rivivere in un contorno
di brani vivaldiani congrui all'occasione: In
exitu Israel RV 604 per coro e orchestra, il
Beatus Vir RV 795, anch'esso parte della
collezione di Dresda arbitrariamente ascritto a
Galuppi e da collocare fra le ultimissime opere
scritte da Vivaldi prima di lasciare Venezia, il
raro Concerto per violino RV 254, uno degli
ultimi composti da Vivaldi, ed il sontuoso
Concerto Per l'Orchestra di Dresda, trionfo dello
strumentario barocco.