Mettere insieme diversi strumenti per la fruizione delle informazioni: il computer, il palmare e il telefono cellulare. Questo è il nuovo progetto “Eternal Egypt”, presentato ieri ai piedi della piramide di Giza . “L’idea alla base è quella del pervasive computing – ha spiegato John Tolva, responsabile del progetto – che mette insieme computer che sono ovunque e che si parlano tra di loro: con il pc o anche con il cellulare si può impostare un proprio percorso. “ Dal sito www.eternalegypt.org si possono scegliere le informazioni sulla Sfinge, sulle piramidi di Cheope e la storia dei faraoni che le fecero costruire.
E una volta arrivati sul posto , in Egitto, collegandosi col cellulare a internet si potranno ascoltare le informazioni scelte osservando dal vivo i momumenti. Nato da una collaborazione tra il governo egiziano e IBM nel maggio 2001, il nuovo dispositivo computerizzato portatile IBM, la Digital Guide, era stato presentato in occasione delle celebrazioni per il Centenario del Museo Egizio del Cairo, lo scorso dicembre. Ultima generazione della tecnologia ideata per i musei, la guida descrive ai visitatori, diversamente dalle ormai usuali tour audio, i reperti e la loro storia attraverso testi, audio e grafica animata.
E' disponibile in tre lingue: inglese, francese e arabo. Lo scopo è di far conoscere la vasta eredità archeologica del paese, grazie all'utilizzo delle innovazioni tecnologiche. Al progetto hanno lavorato i maggiori esperti in egittologia, sia archeologi che storici, e IBM. Il contenuto di questa guida digitale è stato creato dal National Center for the Documentation of Cultural and Natural Heritage in Egypt (CULTNAT) e dal Museo Egizio, sotto la supervisione del Supreme Council of Antiquities (SCA). La Digital Guide utilizza un sistema basato su IBM WebSphere e sulla tecnologia DB2, che semplifica le attività dei sovraintendenti nel categorizzare i manufatti e nell'aggiornare i contenuti. Il risultato finale è il database che ha dato origine al ricchissimo portale ad ingresso gratuito (www.eternalegypt.org) e a guide interattive personalizzabili che si possono consultare con il cellulare, se è in grado di collegarsi ad internet, o sul palmare . L’investimento complessivo è stato di 2,5 milioni di dollari, coinvolgendo 200 tra ricercatori ed esperti. Navigare nel sito è un viaggio nel tempo e nello spazio, con percorsi che possono essere costruiti per associazioni di argomenti.
Questo è reso possibile dal database relazionale, che contiene tutto il materiale di testo e multimediale relativo agli oggetti o ai personaggi, organizzato tramite attributi e da un sistema di gestione dei contenuti. Si può partire dalla maschera funeraria di Tutankhamon per connettersi e vedere tutte le relazioni di quest’opera con altre legate al faraone bambino, oppure vedere il percorso e tutta la vicenda legate alla scoperta di Howard Carter. Accedere alla ricostruzione virtuale della sua tomba, spostandosi per il percorso delle sale o vedere come i suoi organi interni furono divisi e posti nelle quattro urne conservate al Museo Egizio del Cairo. Vogliamo scoprire la storia del faraone eretico, Akhenaton? I percorsi possono partire dalla concezione monoteista del dio sole, oppure dalla sua figura anatomica, che ha sempre sollevato dubbi sulla malattia genetica che generò la presunta pazzia, oppure dalla costruzione di Tebe, poi distrutta e oggi completamente ricostruita virtualmente. Questi sono solo alcuni esempi di come il sito presentato ieri al Cairo sia l’incontro tra la vecchia e la nuova civiltà: l’Egitto e le piattaforme informatiche. IBM ha offerto la sua partecipazione dopo aver già realizzato in passato progetti di nuove tecnologie applicate ai beni culturali: la digitalizzazione degli archivi vaticani, la scannerizzazione tridimensionale ad alta risoluzione della Pietà fiorentina di Michelangelo, la realizzazione del sito dell’Hermitage di San Pietroburgo. Ma niente a che vedere con la maestosità del progetto Eternal Egypt.
Quindi non rimane che provare. AS