Luciano The Messenjah, Dean Frazer e Firehouse Crew in concerto venerdì sera all’Auditorium FLOG

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2003 23:43
Luciano The Messenjah, Dean Frazer e Firehouse Crew in concerto venerdì sera all’Auditorium FLOG

Mistico è l’aggettivo giusto per definire il concerto che si è tenuto ieri sera all’Auditorium FLOG. Non ci sono altre parole che possano far capire meglio quello che ieri sera è avvenuto sul palco. L’artista fautore del misticismo è il jamaicano Luciano The Messenjah accompagnato dalla mitica Firehouse Crew. Un delirio, è stato un completo delirio. Innanzitutto è stato appoggiato a pieni voti da una massive molto numerosa e complice del Messaggero. Le danze sono state aperte dalla leggenda vivente dei fiati reggae: Dean Frazer che con alcuni pezzi ha dato sfoggio alle sue capacità.

La sua spada è indubbiamente la tromba, il suo suono viene trasformato, modellato in ogni modo da Frazer. A tal punto che sostituisce la sua voce. Si è così lanciato in addirittura due versioni della marleyiana Redemption Song. Non c’è che dire. Dire che i presenti hanno gradito è dir poco.
Poi è stata la volta dell’uomo che si narra sia il messaggero di Jah venuto per alleviare le sofferenze. Sicuramente ieri sera con la sua scaletta di successi di sempre ha alleviato la sofferenza di chi si trovava la nel mezzo a saltare come un forsennato.

Bagno di sudore quindi per il pubblico che lo ha accompagnato in ogni pezzo. Luciano, come al suo solito non si è risparmiato oltre alle grandi tunes all’attacco di Legalize it si è presentato con un sacchetto di marijuana che ha distribuito alla folla festante. Come gesto è stato molto apprezzato. La massive si lanciato contro il palco, mentre il Messaggero continuava a benedire la sua ganja. Un appunto è doveroso anche sull’abbigliamento di Luciano che come sempre era vestito con l’uniforme etiope.

Questa volta era un’uniforme blu sicuramente un’alta uniforme come veniva indossata da Jah Rastafari Haile Selassie I. Concerto, quindi, ad alto contenuto mistico e religioso. Cosa che non guasta mai i palati dei reggae addicted. Poi è stata la volta anche di Jaka che è stato invitato sul palco per fare un suo pezzo raggamuffin insieme a Luciano. Anche qui bagno di folla.
Il concerto si è snodato attorno all’ultimo album Serve Jah e poi anche a tutti i successi che accompagnano da anni le giornate dei fan del messaggero.
Il vero nome di Luciano è Jepther McClymont.

Nato a Darvey Town risiede a Kingston dove dagli anni novanta diventa padrone della scena reggae con collaborazioni di tutto rispetto come quelle con "Fattis" Burrel e Sly & Robbie. La prima hit è la cover di Stevie Wonder "Ebony & Ivory" ma il grande pubblico lo conoscerà con canzoni del calibro di "Sweep over my soul", "One way ticket" e "Ulterior motive". Luciano fa parte della nuova ondata new roots ed è ormai nell’olimpo dei song-writer Caraibici.
Vibra festeggia un altro successo di pubblico nell’Auditorium FLOG.

Ma il programma delle notti fiorentine dedicate al ritmo in Levare riserva ancore tanti week-end che tutti si augurano che siano come questo.

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