Titolo penalizzato dai risultati 2002, con un calo dell'utile netto e del dividendo, dall'uscita di scena di De Bustis e dalle ripercussioni del caso My Way per cui l'Adusbef ha chiesto parità di condizioni tra gli investitori. JP Morgan si è anche detta preoccupata per il potenziale deal con Bnl.
Sono già in viaggio i primi information memorandum relativi allo spin-off immobiliare di Sai-Fondiaria. Secondo quanto risulta a Milano Finanza l’advisor Lazard ne ha infatti appena iniziato l’invio ai richiedenti, cioè a quella ventina di nomi di livello internazionale che formano il gotha del comparto del mattone e che hanno manifestato interesse per l’operazione.
Questa prima fase si protrarrà fino ai primi di maggio, dopodiché i concorrenti all’asta competitiva dovranno provvedere a formulare le richieste non vincolanti, da cui scaturirà la short list e infine le offerte impegnative e il vincitore.
A quel punto si provvederà a conferire i beni a una società veicolo che verrà interamente ceduta all’acquirente. Il tutto entro l’anno, se non addirittura per l’autunno. Secondo quanto riportato dal foglio informativo, sono 93 gli edifici che formeranno il blocco d’asta, pari a circa il 30% del patrimonio immobiliare del gruppo Ligresti, di cui 27 a Milano e 6 nel suo hinterland, 12 a Firenze, 10 a Roma, 6 a Torino (più uno nell’hinterland) e 32 in altre province italiane, fra cui Bergamo (3), Genova (4), Bologna (3), Pescara e Palermo (2 ciascuna).
Il tutto per un totale di 590 mila mq di superficie lorda che produce rendimenti che, al 31 dicembre 2002, ammontavano a 54,5 milioni di euro.
Quanto alla composizione del patrimonio in asta, gli spazi a uffici rappresentano circa il 56% del totale, mentre il rimanente è adibito a residenziale (10%), commerciale (7%), parking (8%), hotel (5%). Solo il 2% sono immobili strumentali in uso a Fondiaria-Sai Milano assicurazioni e alle loro agenzie.