"Il Mediterraneo e il dialogo culturale tra Europa e Mondo arabo" è il titolo della tavola rotonda che si terrà domenica prossima, con inizio alle 10.30 nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. L'Iniziativa è nata dalla collaborazione fra la commissione per la pace e la solidarietà internazionale e il dottorato in lingue e culture del Mediterraneo dell'università di Firenze. «Durante l'inaugurazione dell'anno accademico, in Palazzo Vecchio - ha ricordato il presidente della commissione pace Lorenzo Marzullo - il presidente della commissione europea Romano Prodi espresse la sua intenzione di creare a Firenze una "Fondazione mediterranea" in grado di lavorare per facilitare il dialogo tra Europa e Mondo Arabo.
In quell'occasione il sindaco formulò il suo auspicio perché Firenze diventasse uno dei punti di riferimento per questo dialogo. Questo convegno vuole essere un primo contributo alla costruzione di questa "casa comune". Contributo ancor più urgente visti i venti di guerra di questi ultimi mesi. Il sindaco La Pira - ha aggiunto Marzullo - aveva intuito la grande potenzialità dell'incontro fra le tre grandi religioni che discendono da Abramo: ebraismo, cristianesimo e islamismo. Ma non dimentichiamo che il dialogo con il mondo arabo non riguarda la sola religione: esiste una cultura laica viva e rigogliosa che merita essere conosciuta e apprezzata non solo dagli addetti ai lavori.
E' anche così che si favorisce l'integrazione, il rispetto reciproco fra i popoli e quindi la pace». La tavola rotonda, alla quale parteciperà fra gli altri l'egiziano Sabry Hafez, professore presso la School of Oriental and African Studies dell'Università di Londra, e probabilmente il maggiore critico arabo contemporaneo, vuole mettere in evidenza che proprio il Mediterraneo è sempre stato luogo di incontro fra popoli e culture diverse. «Il nostro dottorato e la stessa iniziativa di domenica - hanno spiegato la coordinatrice del dottorato Maria Grazia Profeti e l'arabista Lorenzo Casini - hanno sempre avuto un taglio interdisciplinare che ambisce a mettere in contatto le varie aree culturali del Mediterraneo: lo sguardo che ognuno ha sull'altro, le frizioni e le assimilazioni che hanno "fatto" l'Europa attraverso processi di integrazione, di contatti, di migrazioni».(mr)