Le aree dismesse come risorsa per le città. Da questo spunto nasce la riflessione dall'Audis (Associazione aree urbane dismesse) e il convegno in programma venerdì 28 febbraio nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio. L'appuntamento, organizzato dal Comune e dall'Audis, vuole approfondire soprattutto le ricadute economiche e sociali degli interventi di trasformazione urbanistica in corso in molte città. "Firenze è socia dell'Audis - spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - e quest'anno ospitiamo il convegno nazionale che nel 2002 si è tenuto a Napoli.
E' l'occasione per fare il punto sullo stato dell'arte e per avviare una riflessione complessiva sul tema del recupero delle aree dismesse e sugli effetti che questo tipo di intervento provoca nelle città". L'assessore Biagi ricorda che l'Amministrazione ha individuato nel recupero delle aree dismesse un elemento di riqualificazione della città. "Si tratta di un'occasione di sviluppo che, attraverso il riordino e la riorganizzazione funzionale di quanto è già costruito, consente di non dover intervenire sugli spazi ancora liberi.
Per questo si può dire che le aree dismesse sono una risorsa per lo sviluppo della città". A Firenze si tratta di oltre edifici per 3 milioni di metri quadrati, oltre un terzo in origine ospitavano funzioni industriali, artigianali o commerciali. La maggior parte di questi edifici si trovano nel centro storico, nella zona di Porta a Prato e nel quartiere 5. Ma il recupero delle zone ormai ex industriali non può essere considerato soltanto un intervento urbanistico. Anzi, il tema del recupero delle aree dismesse si colloca, dal punto di vista dell'analisi economica e sociale, al crocevia di diverse problematiche: da un lato il disagio sociale e il degrado ambientale legati alla dismissione e dall'altro le opportunità di rilancio del sistema urbano, dei livelli occupazionali e le occasioni di business per gli operatori economici dati dalla collocazione di nuove funzioni e servizi.
In questo quadro e al di là delle questioni urbanistiche e procedurali, le componenti sociali ed economiche giocano un ruolo fondamentale, anche se fino ad oggi il dibattito italiano è stato in gran parte assorbito dal tema dei vincoli all'operatività, rappresentati in particolare dall'inadeguatezza del quadro legislativo e procedurale. In una fase come quella attuale in cui tali ostacoli sembrano almeno in parte essere superati, grazie alle innovazioni introdotte negli anni '90, il convegno di venerdì vuole avviare una riflessione su questi temi a partire da un primo "pacchetto" di trasformazioni attualmente in corso e che si può iniziare ad analizzare.
Il convegno si svolge nella giornata di venerdì nel Salone dei Duecento a partire dalle 9.30. Nella sezione mattutina, coordinata e introdotta dall'assessore all'urbanistica Biagi, è previsto l'intervento del presidente dell'Audis Roberto D'Agostino (sulle ricadute socio-economiche delle aree dismesse) e la presentazione di alcuni casi studio (Firenze, Milano, Modena, Sesto San Giovanni, Venezia). Il pomeriggio invece sarà dedicato agli approfondimenti tematici ed è in programma anche la tavola rotonda "Come fare sviluppo sociale con il recupero".