Nessun ritocco per l'Ici sulla prima casa, mantenimento del livello attuale dei servizi, aumenti del ticket sui bus turistici e della Tarsu che potrebbero essere rivisti con l'introduzione della tassa di scopo. Una "city tax" che si conferma quindi il primo obiettivo politico dell'Amministrazione comunale soprattutto adesso che si è riaperto il dibattito su questo tema e che anche la Regione Toscana appare disponibile ad aprire un tavolo di confronto. Sono questi i cardini del bilancio 2003 che oggi è stato esaminato dalla giunta comunale e che domani sarà oggetto del tavolo di concertazione con le forze politiche, economiche e sociali.
"Siamo riusciti a non toccare l'Ici sulla prima casa che consideriamo comunque una delle tasse più inique". ha spiegato il vicesindaco e assessore al bilancio Giuseppe Matulli ricordando le difficoltà strutturali dei bilanci degli enti locali e l'anomalia tra il numero dei residenti, su cui grava la fiscalità locale, e quello effettivo delle persone che gravitano su Firenze e utilizzano la città. Un'anomalia che rende indispensabile l'introduzione della tassa di scopo. "Abbiamo deciso di aumentare il ticket dei bus turistici - ha aggiunto - per cercare di colmare questo vuoto.
Un aumento che comunque è una misura non equilibrata perché non incide equamente su tutti i visitatori che ogni anno affollano la nostra città". In concreto si tratta di 2 euro in più per ogni turista che arriva in pullman. Per quanto riguarda la Tarsu il vicesindaco Matulli ha spiegato che "si tratta di una tassa che grava su tutti, non solo i residenti ma anche le attività commerciali, artigianali e produttive". In concreto si aumenta del 5%, arrivando alla copertura completa del servizio, a cui si aggiunge un ulteriore percentuale che può arrivare fino a un massimo del 10% derivante dall'addizionale ex Eca (ente comunale assistenza) mai applicata dal Comune di Firenze a differenza di molte altre amministrazioni.
Questa addizionale corrisponde ai costi di gestione del servizio delle entrate quando questo veniva gestito dall'Eca; al momento in cui l'ente è stato soppresso e la gestione è stata riassorbita dal Comune, questi costi sono stati compresi nel calcolo della tariffa e l'addizionale non è stata più applicata, almeno a Firenze. Gli uffici stanno verificando la possibilità di una modulazione dell'applicazione dell'addizionale e di una introduzione scaglionata degli aumenti: subito il 5% (che per una famiglia in una abitazione da 80 metri quadrati significa un rincaro di 8 euro all'anno) e successivamente l'ulteriore 10%, arrivando quindi al +15% (che per la stessa famiglia nella medesima abitazione si traduce in 20 euro in più all'anno).
Nel caso in cui venisse dato il via libera alla tassa di scopo, il ritocco del 10% potrebbe non essere applicato. In totale dalla Tarsu arriveranno 7 milioni di euro. Gli altri punti forti sono la decisione di non ritoccare l'Ici sulla prima casa e il mantenimento del livello dei servizi. Quindi, per colmare lo sbilancio stimato in 52 milioni di euro (causato dagli effetti diretti sul Comune della Finanziaria per oltre 13 milioni di euro e dall'aumento delle spese per servizi ai cittadini), arrivato a 45 milioni dopo una serie di tagli delle spese, sono state individuati una serie di interventi: 8 milioni saranno recuperati da operazioni finanziarie come la restituzione dei debiti alla Cassa Depositi e Prestiti e la conseguente l'estinzione dei mutui a tassi superiori al 6% e quindi la cessazione dei ratei da pagare; 3 milioni di euro dal ritocco delle tariffe dei servizi e altrettanti dall'aumento delle contravvenzioni previsto per effetto dell'entrata in funzione delle porte telematiche; 4 milioni arriveranno da un ulteriore recupero dell'evasione dell'Ici, 5 milioni dall'applicazione dell'avanzo di amministrazione e 10 dall'anticipazione delle annualità degli affitti per le antenne cellulari localizzate in strutture pubbliche.