Fino a sabato presidente e direttore del parco regionale della Maremma sono in Corsica, ad Aleria (vicino a Bastia), per la firma di un accordo che ha come obiettivo la reintroduzione del falco pescatore sulle coste del Tirreno. Grazie al programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale c’è stato durante il 2002 un gemellaggio con le aree protette della Corsica, favorendo scambi e collaborazioni. Il Parco della Maremma, insieme alla Regione Sardegna , alla Provincia di Livorno e alle istituzioni corse, sta approntando un progetto di salvaguardia e ripopolamento del rapace, non più nidificante in continente dagli anni Sessanta.
Il rapace da tempo ha fatto la sua ricomparsa nel Parco, aumentando i giorni di permanenza, ed il "patto" che oggi sarà firmato in Corsica intende favorire l’espansione della popolazione corsa verso l’Italia, con idonei siti di nidificazione.
Esemplari di Pandon haliaetus sono stati ammirati di recente, in più circostanze, da gruppi di escursionisti al capanno di avvistamento alla foce dell’Ombrone, vicino a Principina. Il Parco della Maremma, in considerazione del buono stato di conservazione e di ripresa numerica della specie in Corsica (dove nel 1996 hanno nidificato ben 24 coppie), sta approntando uno studio di fattibilità per la reintroduzione, utilizzando nidi artificiali, in modo da facilitare eventuali tentativi di ricolonizzazione.
Il presidente Giampiero Sammuri ed il direttore Enrico Giunta illustreranno il progetto ed i termini dell’accordo nella prossima seduta di consiglio.
Il falco pescatore è un uccello migratore, lungo oltre mezzo metro, con struttura massiccia e ali molto lunghe, che transita durante i passi per la Maremma e si alimenta con i pesci. In Europa attualmente presenta un areale riproduttivo continuo solo nella parte settentrionale e orientale del continente. Piccoli nuclei riproduttivi isolati sopravvivono, inoltre, in Danimarca, Germania, Francia e Ungheria e nel bacino del Mediterraneo: Portogallo, Baleari, Corsica, Bulgaria.
Pertanto la specie è considerata "rara" in Europa. La popolazione nidificante è stimata in 8.000-10.000 coppie.Nel Mediterraneo le popolazioni nidificanti sono localizzate in zone costiere marine, per lo più rocciose. Le ultime nidifìcazioni accertate per l’Italia si riferiscono a una coppia che ha nidificato fino al 1968-69 a nord di Porto Quao, sufla costa di Baunei, nel previsto Parco nazionale del Gennargentu, e a una coppia che ha nidificato, forse fino al 1968, all’Isola di Marettimo, nelle Egadi, in Sicilia.
Le cause dell’estinzione vengono individuate nella modificazione e distruzione dell’habitat, nell’uso dei pesticidi e nell’inquinamento delle acque, nel prelievo di uova a scopo commerciale o di collezione e nelle attività di bracconaggio e pesca illegale.